Dal klezmer al jazz con l’energia “Ziganoff” 

Il concerto. Domani al Teatro di Gries il concerto della “jazzmer band” di Morelli Special guest saranno il violinista ebreo-ucraino Igor Polesitsky e il duo Ùine


Fabio Zamboni


Bolzano. Una lunga e divertente serata di musica klezmer e dintorni: questo propone il prossimo 10 ottobre al Teatro di Gries a Bolzano (ore 20.30) per la Giornata della salute mentale l’associazione di volontariato bolzanina Il Nostro Spazio – Ein Platz für Uns, da 26 anni attiva nel campo del disagio mentale. Faranno la parte del leone i musicisti della “jazzmer band” Ziganoff, ospiti affezionati di questa annuale iniziativa di Nostro Spazio, con la novità che la serata - a ingresso libero - sarà aperta da un giovanissimo ma collaudato duo che coltiva (anche) il klezmer: Ùine Duo – ovvero Patrizia Vaccari al violino e Tommaso Zamboni alla fisarmonica - farà da “spalla” a Ziganoff con un paio di medley dedicati alla musica dell’Est, poi il palco sarà tutto per il gruppo creato e guidato da Renato Morelli (fisarmonica e chitarra), con Rosanna Caldini al violino, Gigi Grata alla tuba, Michele Ometto alla chitarra, Christian Stanchina alla tromba, Fiorenzo Zeni a sax e clarinetto. Special guest sarà il violinista ebreo-ucraino Igor Polesitsky e la serata si chiamerà “Dal klezmer al jazz lungo le vie della Bessarabia”. Ma cosa significa Ziganoff? Semplice: Mishka Ziganoff era un “mitico” fisarmonicista zingaro, di religione cristiana e di lingua yiddish, nato ad Odessa, emigrato (o più probabilmente scappato per evitare i Pogrom zaristi) a New York agli inizi del Novecento, dove lavorò con formazioni klezmer e anche del primo jazz. Oltre che per il suo virtuosismo, è noto anche per la sua incisione nel 1919 del brano “Koilen”, considerato un prototipo melodico di Bella Ciao. Una figura emblematica dunque, che rappresentava un ideale fil rouge fra la musica klezmer, il jazz e lo swing manouche, ma anche con le radici musicali della nostra regione che, quando faceva parte dell’impero Austro-Ungarico aveva relazioni e contatti anche con le lontane comunità dell’Europa orientale e con la loro musica: romena, balcanica, ungherese, ucraina, tzigana, klezmer.

Quest’anno il progetto Ziganoff, evoluzione di un precedente gruppo trentino chiamato Destrani Taraf, compie dieci anni e lo fa con una serie di eventi importanti dei quali fa parte anche il tradizionale concerto per la Giornata della Salute Mentale. Ziganoff , che si autodefinisce “jazzmer band” nel senso che fonde jazz e klezmer, - è dunque una delle poche formazioni a livello internazionale, che si dedica sistematicamente alla ricerca dei legami perduti fra la musica klezmer, il primo jazz, e lo swing zingaro manouche, attraverso arrangiamenti originali: ha tenuto numerosi concerti, in Italia e all’estero, partecipando a programmi Rai televisivi e radiofonici, spettacoli teatrali, colonne sonore di film. Ha realizzato progetti musicali (cd e dvd) con Manuel Randi, il violinista ebreo-ucraino Igor Polesitsky, il cimbalonista zingaro-ungherese Kalman Balogh.













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