Danza, comincia Alps Move Sul palco 7 nuove produzioni
BOLZANO. Sarà un weekend di danza, teatro e movimento, con ben sette nuove produzioni di artisti altoatesini, quello che aprirà Alps Move, il palcoscenico per la danza contemporanea in Alto Adige,...
BOLZANO. Sarà un weekend di danza, teatro e movimento, con ben sette nuove produzioni di artisti altoatesini, quello che aprirà Alps Move, il palcoscenico per la danza contemporanea in Alto Adige, alla Raiffeisenhaus di Lana. Il Festival, soprattutto dagli ultimi anni, è sinonimo di gioventù, di apertura, di ricerca. Le generazioni passate di danzatori che hanno fondato il Tanzkollektiv Südtirol e contribuito a far nascere la rassegna, passano il testimone alle nuove generazioni di artisti, soprattutto quei giovani professionisti che lavorano e studiano all’estero nell’ambito della danza. Così coreografi, danzatori e registi tornano a casa per mostrare sui nostri palcoscenici il frutto del loro lavoro creativo. Si comincia oggi, venerdì 12 ottobre, alle ore 20 con tre ospiti: la danzatrice di Nalles Marion Sparber presenta una coreografia dal titolo “Ohne Zwei”; la coreana Yunjung Kim, ormai da molti anni residente in Alto Adige presenta il suo “See You 2019”, un omaggio alla quotidianità e al suo ripetersi in un continuo ciclo di esaurimento e rigenerazione; e infine “Rughe”, con due danzatori di oltre 50 anni, Iosu Lezameta e Michele Fiocchi, danno vita ad uno spettacolo che parla dell’invecchiamento e della difficoltà di accettare la trasformazione ed il cambiamento, soprattutto per i danzatori. Abbiamo chiesto a Marion Sparber chw vive e lavora a Berlino, di presentarci questo “Ohne Zwei” che aprirà Alps Move.
«È una coreografia di circa 35 minuti e sul palco con me ci saranno il messicano Alan Fuentes-Guerra e la taiwanese Jasmine Fan. Il titolo, “Ohne Zwei”, si ricollega molto alla filosofia orientale. C’è il concetto del dualismo, legato a quello della morte. Cosa c’è dopo la vita? Dove andremo? Ci sono altri dualismi, ad esempio quelli legati ai sogni. Che cos’è un sogno? E’ legato al nostro subconscio? E’ legato alla nostra infanzia?”.
E dal punto di vista scenico?
Ci sono le videoproiezioni del sound designer Sum-Sum Shen e la musica elettronica originale di Ilya Selikhov.
Anche lei, come tanti altri danzatori altoatesini e italiani in generale è dovuta emigrare. Come mai?
Perchè qui la danza non è considerata, nè sostenuta come all’estero. Qui viene consierata, e poco, solo la danza classica. All’estero è tutto diverso. Soprattutto in Gran Bretagna, in Olanda, in Francia e in Germania c’è molta considerazione per la danza contemporanea, che viene seguita e sostenuta. Adesso le cose, soprattutto qui in Alto Adige, stanno lentamente cambiando, anche grazie a Alps Move che è una vera e propria piattaforma per danzatori altoatesini che lavorano all’estero.
Com’è danzare nella sua terra?
È diverso, perchè a vedermi ci saranno i miei amici e i miei parenti. È anche più rilassante, perchè davanti non avrò i critici di danza tedeschi o inglesi. Avrò solo un pubblico entusiasta!
Alps Move prosegue poi sempre alla Raiffeisenhaus di Lana domani 12 ottobre alle ore 20 con danzatrici altoatesine trasferitesi all’estero per proseguire gli studi nell’ambito della danza: Fosca Schiavo, Rebecca Dirler e Rixa Rottonara, che presentano tutte e tre una coreografia di loro creazione, con la collaborazione di danzatori stranieri. La meranese Rixa Rottonara presenta “Zweifelvsglauben”, che affronta il tema della fragilità di un’intera generazione, quella che recentemente è stata definita “generazione snowflake”. Rebecca Dirler, originaria di Lana e studi al Mozarteum di Salisburgo, con Joanna Keraso, Svetlana Hofmann e Margot Libanga presenta “Diversidem”, uno spettacolo che mette in campo ogni performer con le sue specificità. E infine la meranese Fosca Schiavo insieme al francese Hugo Olagnon, in “1 522”, ispirato alla poetica di Pina Bausch: la coreografia parla della violenza contro le donne, violenza fisica, ma anche persecuzione, intimidazione e violenza psicologica. Fosca sarà in scena anche domenica 13 ottobre insieme a Hugo Olagnon e Silvia Greghi per lo spettacolo “Grenzen”, alla Sala Civica di Merano alle 18 e in replica alle 19.