il personaggio

Deborah Müller, dalle recite a Lana a star in Germania

L’altoatesina, figlia del noto pittore Ernst Müller, è un volto noto, sia in televisione che al cinema, della scena tedesca. "Ho inseguito un sogno e ho trovato in mia figlia uno stimolo a provarci". Il caso di cyber stalking: "Ho avuto paura per me e per la mia famiglia"


Jimmy Milanese


LANA. Occhi azzurri e un sorriso magnetico che hanno conquistato il pubblico tedesco. Lei si chiama Deborah Müller, nome e cognome tipicamente tedeschi anche se le origini sono tutte altoatesine, anzi sudtirolesi.

Deborah è nata a Lana e da diversi anni ormai è una star della televisione e del cinema tedesco, tanto da essere apparsa in serie televisive di successo mondiale come “Tempesta d'amore”, ovvero in lungometraggi accanto all'attore Tobias Moretti.

Non una carriera in discesa, quella di Müller, lanciata verso palcoscenici televisivi partendo da quelli teatrali, perché nella sua vita è arrivata anche una figlia, cresciuta da sola grazie all'aiuto della famiglia quando lei studiava e recitava a Monaco. Poi, come spesso accade alle star dello show system, Deborah è stata vittima di uno spiacevolissimo episodio di cyber-stalking.

«Hanno minacciato di morte i miei fans, poi anche me e mia figlia, ho fatto denuncia ma gli autori non sono mai stati trovati. Sono stati momenti difficili, ho avuto paura», spiega Müller.

“Müller” a Lana è un cognome assai noto, perché Deborah è figlia del noto pittore Ernst Müller, considerato uno dei massimi esponenti della paesaggistica sudtirolese.

«Mio padre è sempre stato un punto di riferimento: anche lui aveva il suo lavoro e poi ha iniziato a seguire un sogno, diventando un pittore affermato e apprezzato, ma sempre con i piedi per terra. Questo mi ha insegnato», spiega Deborah.

Deborah Müller quando si è manifestata in lei la passione per la recitazione?

Già da bambina ho sempre pensato che sarei potuta diventare attrice, ma in Alto Adige coltivare questo sogno all'epoca della mia infanzia non era una cosa proprio semplice. Quindi, all'inizio, oltre alle classiche recite scolastiche dove non mancavo mai e qualcosa per conto mio, ho lavorato per diversi anni come assistente agli anziani e ai disabili.

Quindi, come è avvenuto il salto?

A Lana, alla Braunsbergbühne ho condotto i primi esperimenti recitativi, quindi, dal 2006 al 2009 ho frequentato la Münchner Schauspielschule. Ero già mamma all'epoca e oggi mia figlia è una splendida ventenne. Devo dire che all'inizio non è stato facile coniugare le due cose, perché mia figlia stava a Lana mentre io per diversi giorni alla settimana vivevo a Monaco.

Come è riuscita a superare questi ostacoli e crescere sua figlia?

Non sono stata una mamma h24, ma ho dato tanta qualità e presenza alla vita di mia figlia Lara, quindi, la mia famiglia mi è stata di grande aiuto. Per questo, quando ho acquisito una certa notorietà, sono anche arrivate alcune critiche, come spesso accade a noi donne che intendiamo dedicarci anche alla nostra vita personale. Critiche respinte al mittente, sapevo quello che facevo e come farlo ed ora anche come lo ho fatto!

Quindi, lei inizia la sua carriera con il teatro, giusto?

Sì, e mi piace ricordare la piece “Viel Lärm um Nichts”, ovvero “Molto rumore per nulla” di Shakespeare, neanche a farlo apposta, non crede? Quella, una delle mie prime esperienze teatrali a Monaco dove la scena sia cinematografica sia teatrale è sempre molto viva.

Qualcuno la ha definita come una specie di “animale da palco”. Espressione un poco cruda nella lingua italiana, ma credo che ci siamo capiti, no?

Mi piace il palco, già dalla scuola me ne resi conto. Quello è il mio ambiente, come lo è stare davanti il pubblico. I miei genitori all'epoca mi fecero qualche complimento, ma allo stesso tempo mi hanno insegnato a trovare soddisfazione per quello che faccio in quello che faccio, non già negli applausi del pubblico che comunque fanno piacere e arrivano solo quando si lavora in modo onesto e professionale.

Un passo alla volta, per Deborah Müller?

Esattamente. Ogni nuovo lavoro per me poteva essere una conferma o meno sulla direzione che avrei potuto prendere. La passione per la recitazione con la quale sono probabilmente nata, coltivata e messa alla prova ogni giorno.

E il cinema o la televisione, quando sono arrivati?

A partire dal 2009 quando ho iniziato a recitare in alcune serie televisive. Proprio quell'anno è arrivata una nomination al premio Lore-Bronner-Preis per il mio ruolo da protagonista in “Beinahe Negativ” di Sascha Syndicus. Quindi, dal 2015 è arrivata la partecipazione alla serie TV in Italia nota con il titolo “Tempesta d'Amore” che ha successo in tutto il mondo.

La classica domanda: teatro o cinema?

La classica risposta. A teatro tu senti le persone e questo mi piace, stabilisci il contatto e fai tutto dalla a alla z, rendendotene conto ogni secondo. Al cinema, invece, passi da una scena e l'altra e in un certo senso non mantieni il senso totale di quello che stai facendo.

Tempesta d'Amore, ce ne parla?

Per una serie di questa portata si lavora ogni giorno, da lunedì a venerdì. Sei sempre sul set, devi studiare molto e velocemente, essere sveglia e capire cosa fare. Una bellissima esperienza ma dopo un poco dici anche basta. E vai avanti con la carriera, esplorando qualcosa di nuovo. Per un attore non è mai totalmente positivo essere identificati con un solo personaggio.

Può citare un attore con il quale ha lavorato volentieri?

Sì, Tobias Moretti e lo faccio volentieri per due motivi. Cito un film crimi del 2016 dal titolo “Endabrechnung” per la regia di Peter Probst con, appunto, il bravissimo Tobias Moretti. Io ero una ragazza che lavorava in un hotel e quello per ora è il mio primo ed unico film girato in Alto Adige.

Lei recita solo in tedesco?

Sì, ma parlo anche italiano e inglese, quindi, non mi pongo limiti, anche se per ora il mercato di riferimento sembra essere quello germanofono. Se recito in italiano, d'altronde, si capisce che non posso essere una siciliana.

Il passaggio dal dialetto sudtirolese al tedesco alto, come è stato?

Ho dovuto studiare per arrivarci. Dizione e lettura dei testi in tedesco.

Lei è conosciuta per la sua recitazione brillante, ma una parte drammatica?

È vero, mi piacerebbe interpretare un personaggio storico, drammatico, magari una donna che vive un periodo bellico e che per questo vede la sua vita segnata. Quindi, il tentativo di riscattarsi in un contesto che si mette contro a questo progetto.

I suoi punti di riferimento?

Mio papà è il mio idolo, il mio punto di riferimento. Non è nato pittore, era una persona normale che a un certo punto ha iniziato a dipingere, trasformando il suo hobby in professione. Ha raggiunto un traguardo rimanendo con i piedi per terra. Ho cercato di fare la stessa cosa.

E quella storia di cyber stalking di cui fu vittima, vuole parlarne?

Tutto partì e inspiegabilmente dal mio profilo Instagram. I fan mi scrivevano e io rispondevo. Mettevo like e ringraziavo. Ad un certo punto, un mio fan riceve minacce di morte per il fatto di gestire un fan account il quale, tra l'altro, mi faceva molto piacere. Sono intervenuta, ho cercato di mediare e questo stalker si è rivoltato contro di me, i miei fan e mia figlia, mostrando coltelli, segni di morte e minacciandoci, oltre a creare continui profili fake inquietanti dai contenuti violenti. Ho sporto denuncia, ma la Polizia di Monaco non è riuscito a trovarlo. Avevo paura per me e per la mia famiglia, poi questa persona ha smesso. Oggi sono più cauta.

 













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