Debutta “Clown Time” tra Schönberg e Lynch
Danza contemporanea. Questa sera al Teatro Zandonai di Rovereto la prima del nuovo lavoro Lo spettacolo approderà anche a Bolzano. Ilprogetto nasce da un bando della Fondazione Haydn
Bolzano. La musica di Arnold Schönberg incontra le visioni di un maestro del cinema come David Lynch dentro un lavoro sperimentale realizzato dalla Compagnia Abbondanza-Bertoni: sarà il Teatro Zandonai di Rovereto ad ospitare martedì 25 febbraio (ore 20.30) la prima di “Clown Time”, che replicherà anche a Bolzano nella prossima stagione di Opera, a inizio 2021. Un’esperienza inedita, per la compagnia roveretana affermata a livello internazionale, inedita perché per la prima volta Michele Abbondanza e Antonella Bertoni realizzano un progetto avendo vinto un bando di concorso legato annualmente al progetto Opera Fringe curato dalla Fondazione Orchestra Haydn. «Un aspetto da sottolineare – dice Michele Abbondanza, che con Antonella Bertoni cura di questo spettacolo drammaturgia, coreografia, scene, costumi e voci fuori campo – perché noi siamo di una generazione di artisti che ignorava lo strumento dei bandi di concorso: abbiamo sempre lavorato su un’idea che spuntava all’improvviso, senza troppi vincoli e senza scadenze così precise. Insomma, gli esami non finiscono mai…».
A stuzzicarvi, il fatto che il progetto è legato alla musica di Schönberg.
Da due anni stavamo proprio lavorando su un celebre poema di Schönberg, “Peleas et Melisande”, con debutto nel 2019 a Firenze. E allora un anno fa, stimolati dal nostro efficiente staff organizzativo, abbiamo deciso di partecipare al bando della Haydn per un progetto di teatro musicale e lo abbiamo vinto. Ci chiedevano di trovare una relazione fra la musica di Schönberg – che ha rivoluzionato il sistema musicale con il sistema atonale e dodecafonico – e un artista contemporaneo. Avvalendoci della collaborazione di un musicista straordinario come il trentino d’adozione Marco Dalpane, abbiamo creato una suggestione fra Schönberg e il regista David Lynch, quello di Twin Peaks, attingendo al suo Clown Time.
Teatro musicale ma anche danza.
Certo, assieme a Marco Dalpane, ai solisti della Haydn e al duo OoopopoiooO (scritto proprio così…), sul palco si muoveranno con un ruolo molto attorale Valentina Dal Mas, Tommaso Monza e Giselda Ranieri, con le maschere create da Nadezha Simeonova. I musicisti eseguiranno la “Sinfonia da Camera 1, Opera 9”, e questa musica trasformata arriverà a definire un ambiente finale di alienazione e incapacità relazionale, liberamente ispirato alla serie di brevi cortometraggi “Rabbits” di Lynch. Movenze ripetitive, frasi fatte e senza nessuna connessione tra loro, andranno a definire un “quotidiano” e un medesimo, ripetitivo, ossessionante “racconto” di alienazione, incomunicabilità e isolamento.
E che ruolo spetta ad Abbondanza e Bertoni?
Noi firmiamo il progetto, la regia, le scene, i costumi che saranno molto importanti, la coreografia. E saremo le voci fuori campo: da irriducibili animali scenici, ci siamo tenuti un ruolo attivo con alcuni dialoghi che interagiscono da dietro le quinte. Sarà un lavoro sorprendente per chi ci segue da anni, perché la nostra scommessa questa volta è stata soprattutto musicale: rendere ancora più moderno il giù modernissimo Schönberg. E dietro si può intravedere persino un altro “messaggio”: lui attraverso l’indicazione della disarmonia voleva trovare una nuova armonia, e questo discorso lo si può trasportare nel nostro vissuto.