«Dobbiamo riuscire a mescolare i pubblici»
Teatro. Oggi al Cristallo “In fondo agli occhi”, primo appuntamento di Arte della Diversità Il direttore artistico della rassegna, Antonio Viganò: «Parliamo di cecità vera e di cecità sociale»
Bolzano. «Abbiamo sempre creduto che la diversità, il deforme, il mostruoso, le infinite sproporzioni, le asimmetrie fisiche e mentali presenti in questo mondo hanno un rapporto di parentela molto stretto con il teatro. Siamo stati e continueremo ad essere una forma di “incubatore teatrale” per fare emergere nuovi talenti e sostenere le nuove forme del contemporaneo»: così l’autore attore e regista Antonio Viganò nelle note di presentazione di quella che sarà la decima stagione dell’Arte della Diversità ribattezzata negli ultimi anni “Corpi eretici”. «Dieci anni sono un bel traguardo – ci dice Viganò - E se sfogliamo l’elenco degli spettacoli portati a Bolzano c’è di che essere orgogliosi: da Marco Baliani a Valter Malosti , da Mario Perrotta ad Ascanio Celestini. E siamo stati i primi a portare a Bolzano Alessandro Serra. Ma quel che più conta nel bilancio è l’essere riusciti ad entrare nelle stagioni degli altri, in quelle cosiddette “normali”, diventando trasversali rispetto alla Fondazione, a Bolzano Danza, al Teatro Stabile che ci ha concesso un intero filone di Altri Percorsi. I dieci anni sono un traguardo importante anche perché non era scontato arrivarci con le risorse di cui disponiamo. Senza i volontari non ce la faremmo».
La prossima stagione si giocherà fra Teatro Cristallo e Teatro di Gries.
Ci piace, anche perché abbiamo bisogno di farci conoscere da pubblici diversi, di mescolare i pubblici. Meglio ancora sarebbe tornare a infilarci dentro le stagioni degli altri, anche quella sarebbe un’”inclusione” preziosa per far capire che il teatro della diversità – quello che dà spazio anche ad attori con disabilità e a temi “altri”, non è diverso da quello considerato normale.
E veniamo al cartellone dei Corpi Eretici, che decolla oggi 13 ottobre alle 21 al Cristallo con “In fondo agli occhi” della compagnia Berardi-Casolari.
Lo spettacolo accosta la cecità vera, quella degli occhi, a quella sociale, quella di chi vive senza avere un sogno. Il 26 novembre tornano a Bolzano (Teatro Cristallo) le Drag Queen con “Dragpennyopera”, un’opera pop definita anche “feroce cabaret”, ispirata alla “Beggar’s Opera” di John Gay. Il 14 dicembre a Gries ritorna “Il Ballo” della Ribalta, con un folto cast guidato dallo stesso Viganò autore della drammaturgia. Il 24 gennaio al Teatro di Gries spazio a Babilonia Teatri in “Calcinculo”, uno spettacolo ironico che fonte teatro e musica, giocato sull’incapacità di immaginare un futuro. Il 20 febbraio ancora a Gries le maschere del Teatro dei Gordi in “Sulla morte senza esagerare”, ambientato sulla soglia fra l’aldiquà e l’aldilà. Si torna al Teatro Cristallo il 13 marzo per il ritorno di Alessandro Bergonzoni in “Trascendi e sali”.
Ma qual è il più “eretico” di questi spettacoli?
Dal punto di vista della parola, sicuramente quello di Bergonzoni, perché rispetto alla forma narrativa travolge e ribalta il senso delle parole. E poi sceglierei quello di Berardi, premio Ubu 2019 come miglior attore.
Nel frattempo la compagnia La Ribalta sta già lavorando a una produzione che viaggerà al di fuori della stagione…
Il nuovo spettacolo si intitolerà “Bianca e Neve” e io sono autore e regista. Il debutto è previsto per novembre ma è possibile un rinvio perché vogliamo essere davvero pronti e credibili: quando fai teatro con i disabili, se sei bravo sei bravo altrimenti sei handicappato. E noi non possiamo permettercelo, convinti come siamo che la diversità e il disagio fisico o mentale siano soltanto una parte, diversa ma integrante, della realtà e quindi del teatro.
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