Tirolo. C’erano una volta gli Abba, lo storico gruppo svedese che negli anni ’70 fece ballare tutto il mondo, vendendo centinaia di milioni di dischi in meno di un decennio. Il quartetto composto da Björn Ulvaeus, Benny Andersson, Agnetha Fältskog e Anni Frid “Frida” Lyngstad si è sciolto nel 1982, lasciando così... orfani milioni di fan dislocati in ogni parte del globo. Ma nel tempo si sono susseguiti remix dei loro brani, soprattutto sono nati e hanno vissuto, girando i teatri del mondo, svariati musical, più o meno riusciti, che riprendevano i loro brani, indimenticati.

E nella categoria delle repliche, ma di alto livello, si può annoverare Abba Dream, lo show che l’agenzia altoatesina Showtime porta dopodomani, sabato 17 agosto, nel Parco delle manifestazioni a Tirolo, per uno show spettacolare che inizierà alle ore 20.

Abba Dream è un doveroso omaggio a una grande band, le cui canzoni sono ormai considerate un vero e proprio “cult”. In questo show, le canzoni sono eseguite interamente dal vivo da una band che poggia vocalmente su due voci femminili e un coro. Ma non è solo la musica a fare grande uno spettacolo: numerosi cambi di abito, coreografie Abba-style fanno da contorno ai grandi successi di una band che ha segnato la storia della musica pop.

Abba Dream peraltro è un vero e proprio fenomeno, nella realtà odierna dei social: 10.000 amici su Facebook e i fans della band svedese che accorrono nei teatri o nei luoghi in cui la band di Abba Dream si esibisce, per rivivere le emozioni attraverso canzoni indimenticabili. Il primo tour teatrale di Abba Dream ha registrato sold-out, per rimanere in Italia, a Milano, Bologna, Firenze, Padova e le serate sono occasione di grande divertimento.

Spulciando fra le recensioni di precedenti spettacoli, emerge come siano «davvero degni di nota i musicisti, in particolare la sezione ritmica. Protagoniste assolute, ovviamente, le due ragazze che, oltre a cantare, per due ore ballano e intrattengono il pubblico. Un tribute show coinvolgente e onesto, questo degli Abba Dream, che omaggia rispettosamente il quartetto svedese calandovisi nei panni senza però scimmiottarlo, e consentendo agli spettatori di tornare indietro nel tempo fino ai magici anni della loro intramontabile pop music». K.C.

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