Il Cristallo “light edition” per aggirare Covid-19 

La rivista di varia umanità. Il nuovo numero di aprile/maggio quest’anno solo in rete Focus sulla pandemia e sul rapporto tra emergenza sanitaria e limiti dell’Autonomia


Fabio Zamboni


Bolzano. Anche la rivista altoatesina Il Cristallo ha cercato una scorciatoia per arrivare ai lettori malgrado la pandemia che ha chiuso per due mesi le librerie: Carlo Bertorelle e il suo staff per il numero di aprile/maggio hanno scelto di uscire soltanto online con una versione che definiscono“light edition”. Come sempre, si incrociano interventi di politica, cultura e società. Con un capitolo su un tema purtroppo attualissimo: quello della pandemia, appunto.

Consultabile su www.altoadigecultura.org, e in attesa di ritornare alla tradizionale versione cartacea il prossimo autunno, Il Cristallo si può dunque leggere sul computer o sul telefonino mentre resta comunque attiva la pagina web dedicata alle recensioni di libri e di spettacoli che già era disponibile prima dell’emergenza virus.

Un tema, quest’ultimo, cge è oggetto anche dell’editoriale: «Siamo sempre stati a fianco delle autonomie e dell'autogoverno – chiarisce Bertorelle - , bisogna però capire se nelle competenze speciali della Provincia di Bolzano ci sia anche quella di governare un problema di salute pubblica e di sicurezza di queste dimensioni e se ne abbia la capacità». Un editoriale che ricorda anche che l'emergenza, come una cartina di tornasole, ha ulteriormente portato alla luce scelte politiche sbagliate fatte in Italia nel corso degli ultimi venti, trenta anni.

Spetta a Maurizio Ferrandi la cronaca della "politica altoatesina al tempo della pandemia”, condotta con particolare attenzione al turismo, alle difficoltà e carenze della sanità pubblica, ai rapporti con il Trentino e con Roma. Guardano all’Europa i contributi di Mario Telò da Bruxelles, che ricorda come già Delors e Spinelli avessero invocato un più ricco bilancio comune europeo per superare gli egoismi nazionali, risultato che in qualche modo si è raggiunto nel Consiglio europeo del 23 aprile; e di Lucio Giudiceandrea, pungente nell’aprire un confronto tra il dramma odierno e le grandi tragedie storiche del 900 e di oggi, come quella africana affrontata con rigore dall’intervento di Franco De Giorgi. Con gli scritti di Arnaldo Loner e Massimo Bertoldi si guarda al passato: il primo si sofferma su due testi di Lodovico Antonio Muratori che si presentano ricchi di suggerimenti su come affrontare la peste da un punto di vista sanitario con soluzioni di isolamento sociale non troppo diverse dalle nostre; il secondo si sofferma sull’“Epistola della peste” scritta da Niccolò Machiavelli nel 1523 in una Firenze gravemente colpita ma dove i suoi abitanti vivono anche amori boccacceschi.

La seconda parte di questo “Cristallo” tutto online, si apre con la bella cronaca di Franca Eller dedicata all'ultima conferenza in pubblico prima del blocco: la presentazione, il 5 marzo al Circolo Cittadino di Bolzano, del libro “Montesquieu: eine Perspektive” di Antonio Merlino, editorialista anche dell’”Alto Adige”. Seguono il ricordo di Giancarlo Bertoni, qualificato anestesista e musicista bolzanino, vissuto poi a Padova e a New York, e qui scomparso due mesi fa vittima del coronavirus, firmato da Paolo Crazy Carnevale che si sofferma anche su Ennio Dalpiaz, figura di spicco della cultura musicale alternativa locale. Nel ricordo di personaggi che hanno lasciato un grande vuoto compare anche il ritratto di Carla Lazzerini, insegnante e maestra di vita, che "avrebbe ora compiuto 100 anni" come ci dice Alma Zanfrà in questa pagina.

Dopo la presentazione della nuova edizione di Trentofilmfestival da parte di Robert De Martin, si legge l’analisi della rivista provinciale “Scripta manent”; qui non manca la denuncia di alcuni gravi limiti nelle politiche culturali locali, nonostante le ragguardevoli performances di buona parte delle istituzioni culturali e dell'associazionismo diffuso. Infine, la consueta sezione delle recensioni occupata dai contributi di Eugen Galasso che parla di “Die Temperaturen der Wahrheit. Ein Lesebuch” di Peter Oberdorfer (Alpha Beta) e di Federica Falanga, attenta lettrice di “Streghe. Storie di donne indomabili dai roghi medievali a #metoo” di Mona Chollet (Utet).













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