L’Orchestra Haydn fa sold-out alla Suntory Hall di Tokyo! Ebbene sì, il prestigioso teatro di Tokyo ha accolto gremito la nostra Orchestra, il Maestro Min Chung e il pianista solista Ivan Krpan. Ed anche in questa occasione il pubblico giapponese ha risposto partecipe ai concerti con lunghi applausi.Questo risultato è una grande soddisfazione per tutti. Ma oltre all’orgoglio, queste esperienze sono fondamentali per la vita di un’orchestra, come testimoniano gli stessi musicisti della Haydn. Il contrabbassista Corrado Pastore, e non solo lui, parla dell’importanza di spezzare la routine per incontrare palchi e pubblici nuovi e avere nuovi stimoli a dare il meglio di sé. Allo stesso tempo una tournée corrobora lo spirito di gruppo, “un vero corso di team-building”, come dice Ole Frederiksen, violinista della Haydn. E questo è un elemento centrale in un’orchestra “poiché attraverso la sintonia di gruppo si sviluppano obiettivi comuni e aumenta l’unità dell’energia del suono”. Ci sono poi riflessioni più tecniche e relative all’acustica dei teatri calcati in Giappone, che condivide con me l’ottavinista Alessandro Visintini, dove una maggiore percezione del suono, permette agli stessi musicisti di suonare al meglio e di offrire così al pubblico un’esibizione più coinvolgente. Parlando di acustica, oggi proseguiamo il tour verso sud ed arriviamo alla Symphony Hall di Osaka, una struttura realizzata appositamente per l’esecuzione della “musica classica occidentale”, la cui grande fama dipende dagli entusiastici commenti del grande Direttore Herbert von Karajan, che la definì “one of the best halls in the world” (si dice che il Direttore, talmente soddisfatto della sua esecuzione, si inginocchiò per baciare il palcoscenico…). Osaka è la seconda città per numero di abitanti in Giappone e si trova nella regione del Kansai, il cuore culturale del paese. Questa regione è spesso contrapposta alla vicina e standardizzata regione del Kantō (dove si trova Tokyo). Il Kansai è una terra ricca di diversità e ricchezze culturali: Kyoto, Osaka e Kōbe. Una sorta di culla della tradizione Giapponese. Abbiamo percorso circa 1700 km. Domani continuiamo a raccontarvi il nostro viaggio.