La miniera di Monteneve svela tutti i suoi tesori storici e culturali

Moso in passiria. La sede di Monteneve del Museo provinciale delle miniere, posta a 2.300 metri di altitudine, ha ora una nuova mostra permanente dedicata alla storia della miniera. L’inaugurazione è...



Moso in passiria. La sede di Monteneve del Museo provinciale delle miniere, posta a 2.300 metri di altitudine, ha ora una nuova mostra permanente dedicata alla storia della miniera. L’inaugurazione è in programma oggi, nel giorno di Ferragosto e per l’occasione previste delle escursioni guidate.

Con i suoi quasi mille anni di storia, la miniera di Monteneve fu a lungo il più importante giacimento di piombo e zinco di tutto il nostro territorio. Nel suo areale, situato a oltre 2.300 metri di altitudine, nel 1870 venne edificato anche il villaggio minerario di San Martino, abitato fino agli anni ’60 del secolo scorso e nel quale trovarono posto numerosi edifici amministrativi e residenziali, officine e stalle, una locanda, una chiesa, una scuola e addirittura un ospedale. L’area mineraria, da alcuni anni parte del Museo provinciale delle miniere, ospita numerosi percorsi all’aperto e in galleria, oltre che un lunghissimo impianto di trasporto su rotaia.

A Monteneve il museo si è ora dotato di una nuova mostra permanente. Ospitata nell’ex officina del fabbro del villaggio di San Martino, questa esposizione ripercorre in quattro distinte sezioni le tappe della storia della miniera, con particolare attenzione alle condizioni sociali e di vita di chi i lavorava. Si va a ritroso, iniziando dalle vicende più recenti legate alle ditte che la sfruttarono industrialmente dal 1920 al 1985, per approdare molto indietro, a quello che fu il periodo austroungarico, quando nel 1870 fu costruito l’impianto di trasporto a cielo aperto. Una terza sezione è dedicata alla fioritura del giacimento, tra XIV e XV secolo: allora la galena argentifera estratta a Monteneve era indispensabile per le fonderie della valle dell’Inn. L’ultima parte della mostra presenta le storie, a volte davvero leggendarie, legate alla nascita della miniera e approfondisce la sua prima menzione in fonti scritte, del 1237. Sul retro dello spazio espositivo è stato allestito inoltre il deposito del museo, anch’esso aperto al pubblico e ricco di oggetti di varie epoche.

La nuova esposizione sarà inaugurata dunque oggi, giovedì, nella giornata festiva di Ferragosto, alle ore 14.30; poi la mostra sarà visitabile liberamente e nello stesso giorno oggi, Ferragosto, a San Martino in Monteneve si terrà anche la tradizionale sagra paesana.

Il paese a 2.300 metri di quota è raggiungibile soltanto a piedi dalla Val Passiria (in due ore) oppure dalla Val Ridanna (ma in questo caso quattro ore). Per arrivarci, oggi il museo ha organizzato due escursioni guidate: la prima insieme al geologo Volkmar Mair, con partenza alle ore 9.15 dal Ponte di Monteneve sulla strada di Passo Rombo; la seconda, con l’accompagnatore Franz Kofler, con partenza sempre alle ore 9.15 ma dalla malga Oberecschener.

Era previsto inoltre (diciamo era perchè alle ore 8.30 e presumiamo che non tutti i lettori odierni lo abbiano potuto sfruttare) un servizio navetta da Moso fino al Ponte di Monteneve e alla malga Obereschner, con corsa di ritorno alle ore 19. K.C.















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