La Mitteleuropa firmata Theodor Fischer
Architettura. La mostra è stata organizzata dal Curatorium Beni Tecnici Alto Adige L’urbanista è stato protagonista dell’ampliamento e dell’espansione di Merano intorno al ’900
Merano. Dal 26 maggio al 31 dicembre 2020 nella Stazione ferroviaria di Merano, gioiello in stile liberty, spicca il nome di Theodor Fischer, protagonista dell’ampliamento urbanistico di Merano intorno al 1900. Il tutto grazie alla mostra organizzata da Wittfrida Mitterer e dal Curatorium Beni Tecnici dell’Alto Adige. Cerchiamo di capire innanzitutto il valore architettonico-culturale di Fischer, inteso come figura chiave per la nuova architettura e urbanistica Mitteleuropea dopo il 1900, e che va riscoperto per l’architettura contemporanea. Sull’esempio di entrambe le costruzioni pubbliche, la Posta e la Cassa di Risparmio di Hall in Tirolo e la Scuola maschile di Lana in Alto Adige, vengono ampiamente documentati i metodi di lavoro e di progettazione del protagonista di Monaco di Baviera.
I complessi edilizi fanno parte da un lato del tessuto urbano di Hall e dall’altro lato del paesaggio rurale nel comune di Lana. «Abbiamo sentito come queste costruzioni abbiano messo radici nel suolo», affermava Theodor Fischer. Nella mostra vengono integrati materiale autentico (piante originali e dettagli) con oggetti espositivi originali. Oltre 200 progetti originali, tutti inediti, sono stati analizzati ed elaborati scientificamente a partire dal 1987. La mostra è strutturata in un tavolo virtuale, su cui poter sfogliare i progetti di cantiere, e in 30 tavole di grande formato allestite lungo del primo binario che compongono complessivamente il racconto del lavoro di Fischer nella regione storica del Tirolo. Un catalogo di facile consultazione accompagna la mostra. L’esposizione è concepita come mostra itinerante verrà riproposta nel 2021 all’archivio d’architettura dell’Università di Innsbruck, nella Galleria Engl di Hall e alla TU di Monaco di Baviera.
Obiettivo Costruire la città
Andamento sinuoso delle strade, piazze e cortili racchiusi, chiara definizione delle assi visuali: questi sono i tre principi progettuali del nuovo piano di sviluppo urbano di Merano dell’architetto e urbanista Theodor Fischer nell’anno 1898. Altrettanto importante era adeguare ai piani la posizione e i confini dei terreni privati. Di grande lungimiranza erano le prescrizioni relative ad altezze e sistemi costruttivi che hanno contribuito a rendere Merano la città giardino che oggi possiamo ammirare. Già nel piano di espansione di Fischer (1898) era stato confermato l’edificio del teatro popolare, al confine tra il comune di Merano e quello di Quarazze, un importante centro culturale complementare alla nuova stazione e alla città storica. I tre poli: stazione, centro storico e casa del teatro popolare formano un triangolo equilatero nello spazio urbano di Merano.
Theodor Fischer, architetto e urbanista.
«Desidero che il Tirolo e la sua gente prenda coscienza di sé prima che sia troppo tardi», diceva Thedor Fischer. A cavallo del 1900 Monaco era il centro attorno a cui ruotava il mondo dell’arte e della cultura tedesca. Proprio in questo periodo, nel 1893, Fischer fu chiamato a dirigere l’ufficio urbanistica della città dove sovrintese a diversi piani di espansione. A seguito dell’esondazione del fiume Isar a Monaco progetta e realizza tre importanti ponti. Nel 1902 è docente incaricato presso il politecnico di Monaco e gli è conferito il titolo di professore. Già nel 1908 diventa professore ordinario di urbanistica a Monaco. In seguito elabora le linee guida e i piani urbanistici per l’espansione di oltre venti città. A Monaco di Baviera lascia l’impronta nei nuovi quartieri di Bogenhausen, Schwabing e Laim. A questo periodo risalgono anche i progetti per la scuola maschile di Lana (Sud Tirolo) e per l’edificio della Posta e Cassa di Risparmio a Hall (Tirolo). «Una città storica non è la somma di vecchi edifici ma uno spazio cresciuto organicamente che va tutelato» sosteneva Fischer. Qui di seguito alcuni dei suoi progetti più importanti: l’università di Jena, la casa per celibi e il quartiere Alte Heide a Monaco di Baviera, scuole e edifici di culto come per esempio le chiese di Planegg e di Gaggstadt, la chiesa della Guarnigione a Ulm, la chiesa del Redentore e la Casa dell’Arte a Stoccarda, il Museo di Kassel, la casa dello studente a Kiel, il Cornelianum a Worms, il palazzetto di Pfullingen e il teatro comunale a Heilbronn. La Mostra e il Catalogo sono una iniziativa del Curatorium Beni Tecnici Alto Adige