La regista bolzanina Delpero a Locarno con «Maternal»

Locarno (svizzera). Sceglie una strada difficile e molto interessante la regista bolzanina Maura Delpero, classe 1975, studi a Bologna e Parigi e Buenos Aires, con «Maternal (Hogar)», in prima...



Locarno (svizzera). Sceglie una strada difficile e molto interessante la regista bolzanina Maura Delpero, classe 1975, studi a Bologna e Parigi e Buenos Aires, con «Maternal (Hogar)», in prima mondiale al 72° Locarno Film Festival e unico film italiano nel concorso internazionale, per raccontare un universo poco conosciuto e il rapporto fra chi ha una maternità precoce e spesso non voluta e chi invece madre non sarà mai. La cineasta bolzanina per quattro anni ha insegnato cinema in un centro di accoglienza per ragazze madri di Buenos Aires, esperienza di formazione che l'ha dichiaratamente ispirata nel suo primo lungometraggio di finzione. L'Hogar è un luogo - ovviamente nella capitale dell'Argentina - paradossale in cui la maternità di un gruppo di adolescenti convive con il voto di castità delle suore che le hanno accolte, tra rigide regole e amore cristiano. Suor Paola è una giovane suora appena arrivata nella metropoli dall'Italia per finire il noviziato e prendere i voti perpetui. Lu e Fati sono diciassettenni bruscamente trasformate in madri. Tre donne diverse che influenzeranno reciprocamente le loro vite e il loro rapporto con la maternità. Un tema molto in linea con la rassegna che fa della diversità e del cosmopolitismo culturale una delle sue bandiere.

Il Festival apre domani (per terminare sabato 17) con un altro film italiano in piazza Grande: «Magari» di Ginevra Elkann, nipote di Gianni Agnelli (sorella di John “Jaki” e di Lapo), con Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher: una scelta di grande prestigio per una prima mondiale e un'opera prima evidentemente ritenuta di valore. Il film - nella sezione ne vengono proposti 19 - sarà introdotto dalla regista: è una produzione italo-francese. In sintesi ripercorre l'infanzia di tre fratelli figli di genitori divorziati fra fine anni Ottanta e inizio dei Novanta, una storia che potrebbe disvelare intrecci psicologici importanti anche grazie a due attori di spessore. Alma, Jean e Sebastiano, figli di genitori divorziati, da Parigi arrivano a Roma per far visita al padre. Durante una vacanza, le tensioni in famiglia emergono. Un tuffo nell'infanzia e nell'atmosfera dorata di quegli anni attraverso lo sguardo di tre fratelli stretti nel desiderio di sentirsi una famiglia. Tra sogni e responsabilità, Elkann guida un ricco cast di attori in un film dolce e struggente, come un ricordo infantile. Un esordio consapevole e sincero, baciato dalla grazia di chi ha conservato l'innocenza fatata e feroce dei bambini.

Locarno, però, non si ferma mai e con la neo direttrice artistica francese Lili Hinstin propone 128 film della selezione ufficiale fra i 246 complessivi scelti fra gli oltre 4.000 arrivati da ogni continente con sguardo ai giovani e al genere femminile. Al Pardo d'oro concorrono 17 lungometraggi di cui 14 in prima mondiale. Fra le star c'è Hilary Swank che riceverà il Leopard Club Award.

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