La sfida di Sonora 703: «Raccontiamo la contemporaneità» 

Il Festival meranese. Il tema scelto per l’edizione di quest’anno è quello del “risentimento” Si inizia domani al Teatro Puccini con la prima ssoluta di un brano scritto da Florian Bramböck L’opera commissionata da Associazione Conductus. In arrivo anche A Filetta e Antonio Ballista


Daniela Mimmi


Merano. “Ressentiment” vuol dire risentimento. È questo il tema intorno al quale l’Associazione Conductus con la direzione artistica di Marcello Fera ha costruito l’edizione 2020 del Festival Sonora 703 che si svolgerà a Merano dal primo al 29 ottobre. Sono in tutto otto gli appuntamenti dedicati al tema del risentimento, parola chiave per leggere le pulsioni che attraversano il nostro tempo. «La scelta del titolo è legata all’ antologia pubblicata recentemente da Edizioni Alphabeta Verlag che con questo titolo apre la collana Parole del tempo /Zeitworte, rivolta a indagare la contemporaneità a partire da parole che la rappresentino con particolare forza. Il risentimento è quello che proviamo tutti noi in questo momento – ci spiega Marcello Fera - Avrebbe dovuto tenersi in primavera contemporaneamente all’uscita della traduzione del libro e alla mostra di Merano Arte dedicata allo stesso tema inaugurando così un nuova sinergia tra diverse istituzioni e mezzi espressivi. Il lockdown ci ha costretto invece ad uno spostamento temporale del Festival che viene ora proposto nella sua interezza. È stato complicato organizzarlo soprattutto perchè non si sa cosa può succedere. Ecco, l’incertezza è stato lo scoglio maggiore». La musica e la parola sono i mezzi con cui il festival affronta il tema del risentimento attraverso i programmi concepiti come fossero altrettanti punti di vista sull'argomento. Come sempre ampia e ricca di originalità l’offerta presentata dal Festival: prime esecuzioni, gemme tratte dal repertorio storico, compresenza di generi differenti, incontri col pubblico da parte di artisti e specialisti. Il Festival Sonora apre l’1 ottobre alle ore 20,30 al Teatro Puccini di Merano con un concerto al cui centro sta la prima esecuzione di un brano per violino solista e archi di Florian Bramböck commissionato da Conductus e scritto a partire da un racconto di Lidya Mischkulnig contenuto nell’antologia Ressentiment/Risentimento. In programma anche Idyla di Leoš Janácek, eseguito e ascoltato raramente. «Inizialmente al violino doveva esserci Domenico Nordio, violinista di fama internazionale che ha suonato nei più grandi teatri del mondo. Ma si è ammalato di Covid, quindi non potrà essere con noi. Lo sostituisce degnamente Veronika Egger, violinista dell’Ensemble Conductus», spiega Marcello Fera. Il secondo appuntamento è l’imperdibile performance di due funamboli viennesi, Georg Breinschmied e Thomas Gansch con un programma denso di virtuosismo e humor viennese declinati in chiave jazz, il 5 ottobre alla stessa ora e sempre al Teatro Puccini. Il terzo programma, il 16 ottobre, presenta un’inusitata ricognizione sul risentimento amoroso nella poesia secentesca in lingua italiana e genovese attraverso brani dell’epoca e prime esecuzioni. Tornano anche, per il quarto appuntamento, il 26 ottobre, i cantori di A Filetta insieme all’Ensemble Conductus con un nuovo programma su Medea impersonata dall’attrice austriaca Theresa Futterknecht, nell’appuntamento organizzato in collaborazione con Vereignite Bühnen Bozen. Il Festival si conclude il 29 ottobre con un concerto intitola Risentimento da camera, con la soprano Laura Catrani e il pianista Antonio Ballista. Ballista, importante e originalissimo protagonista della scena musicale internazionale, ha concepito per il festival un imperdibile programma, un viaggio nel risentimento musicale da Rossini a Schubert, Schumann, Chopin, Debussy, Tosti, Satie, De Falla, Copland, ricco di autentiche sorprese. Oltre ai concerti il Festival propone anche tre appuntamenti, tra conversazioni e conferenze: con il compositore Florian Bramböck in dialogo con la scrittrice Lydia Maschkulnig, il primo ottobre alle ore 20 nel foyer del Teatro Puccini; “Ri-sentiamoci, Ascoltare antiche sonorità”, riflettere su incontri e confronti fra lingue, conferenza del linguista Fiorenzo Toso, il 16 ottobre sempre alle 19 e sempre al Puccini, e infine il 21 ottobre 2020 alle ore 15,30 al Centro per la Cultura di Merano, Mauro Sperandio parlerà del mito di Medea nell'arte e le diverse rappresentazioni artistiche date alla figura mitologica.

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