La Società Dante di Bolzano festeggia i 100 anni
Le celebrazioni. Evento speciale in programma venerdì 11 ottobre a Castel Mareccio Il Comitato altoatesino dell’associazione è stato fondato il 23 settembre 1919 Tra le tante altre cose, effettuate fino ad oggi oltre diecimila certificazioni linguistiche
Bolzano. La Società Dante Alighieri di Bolzano compie 100 anni. E lo fa festeggiando alla grande, con un evento speciale in programma venerdì 11 ottobre a Castel Mareccio, a partire dalle 17.45 (vedi scheda a fianco, ndr).
La storia, gli esordi.
Il Comitato dell’Alto Adige della Società Nazionale Dante Alighieri nasce con atto ufficiale il 23 settembre 1919 ed è presieduto dall’avvocato Gaetano Boscarolli con vicepresidente il prof. Severino Colmano. Fin dai suoi primi atti il Comitato si propone la tutela dei diritti degli italiani presenti sul territorio dell’allora Venezia Tridentina, pur nella “collaborazione fra le due nazionalità già legate da rapporti economici e territoriali”, e la difesa della “unità inscindibile dello Stato e del confine naturale d’Italia, raggiunto per l’eroismo dei nostri soldati” (3 giugno 1920). A conclusione del 26° Congresso nazionale che si svolge a Trento nel settembre 1921, 500 fra invitati e delegati si spostano a Bolzano per assistere alla posa della prima pietra dell’asilo infantile di Oltrisarco che prenderà il nome della società stessa e sarà destinato ai numerosi italiani presenti nel quartiere. L’asilo viene inaugurato nel settembre del 1923, destinato ai figli degli operai che arrivavano sempre più numerosi per lavorare a Bolzano e diventa una testimonianza significativa della posizione della Società nella difesa della lingua e del patrimonio culturale italiano in Alto Adige; successivamente ha sempre mantenuto la sua funzione, sotto la gestione prima del Comitato di Milano, con le suore che ne assicuravano l'attività, e poi, dai primi anni '90, sotto la gestione diretta del Comitato di Bolzano, fino al 2011, quando fu ceduto al Comune. Dal 1920 in poi vengono istituiti i comitati di Merano, Brunico e Bressanone (1926) e Chiusa (1927), mentre numerosi comuni altoatesini si iscrivono come soci perpetui, così come molti istituti scolastici e il Museo Civico di Bolzano.
Il Dopoguerra.
Dopo l’8 settembre 1943 il Comitato di Bolzano subisce parecchi danni alla sede per la requisizione dei locali da parte delle truppe naziste, e in particolare la perdita di più di 4000 volumi (di cui si chiede in seguito la restituzione); viene ricostituito ufficialmente nel febbraio del 1946 e la sua prima attività significativa è la celebrazione della “1ª Giornata della Dante” del 26 maggio 1946. Nel difficile e tormentato periodo storico che condurrà allo Statuto di autonomia il Comitato continua a ricevere finanziamenti dalla sede centrale di Roma, finalizzati alla promozione di “corsi di integrazione per il consolidamento della conoscenza della lingua e della cultura italiana sia per ragazzi che per adulti”, e alla ricerca di una sede adeguata e di attrezzature (libri, riviste, ecc.) specifiche. Dal 1965 in poi le attività subiscono un forte incremento, che culmina con il progetto di collaborazione con il Goethe Institut per l’organizzazione di corsi di italiano per tedeschi e di tedesco per italiani; numerosi documenti testimoniano i ringraziamenti dei presidi delle scuole tedesche per queste iniziative. Negli anni seguenti, e fino ai giorni nostri, la presenza nel panorama culturale di Bolzano è sempre più riconosciuta, apprezzata e richiesta, anche per le proficue collaborazioni instaurate con istituzioni scolastiche e culturali italiane, tedesche e ladine.
Il nuovo millennio.
Il 79° Congresso Internazionale della Dante Alighieri, svoltosi tra Bolzano e Merano dal 25 al 27 settembre 2009, dal titolo “Storia, arte e lingue intorno alle Alpi: multilinguismo come base dell’identità europea”, ha messo in luce in termini e modalità ancora oggi particolarmente significative la centralità e l’importanza delle iniziative del Comitato di Bolzano per la conoscenza del patrimonio linguistico italiano e dei suoi rapporti con i territori circostanti, in un continuo reciproco scambio di esperienze culturali e sociali.Il Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri (P.L.I.D.A.) attesta la competenza in lingua italiana di cittadini di altra madre lingua, e nel nostro territorio anche per i cittadini di madre lingua italiana, in base ad una Convenzione con il Governo Italiano secondo la scala di livelli riconosciuta dal Quadro Europeo di Riferimento.Finora sono stati effettuati oltre 10 mila esami di certificazione linguistica. E poi c’è la Giornata della Dante, che premia ogni anno gli alunni e gli studenti dei tre gruppi linguistici che si sono distinti nella conoscenza e nell’uso della lingua italiana e costituisce un vero e proprio evento culturale cui prendono parte, oltre alle maggiori autorità locali, centinaia di ragazzi e genitori in un clima di festa e di soddisfazione.Il Comitato di Bolzano dispone di un sito multimediale e di un blog (www.dabolzano.it),oltre che di una pagina Facebook (Dante Bolzano) con tutti gli eventi.
I protagonisti.
Tra i 26 presidenti che si sono succeduti nel primo secolo di attività, oltre al primo fondatore Gaetano Boscarolli, ricordiamo Decio Molignoni, Silvano Demarchi, Giuseppe Negri, Mario Urzì onorario, Commissario del Governo, Gabriella Bianchi, Bruna Visintin e, dal 2004, Giulio Clamer. E poi ci sono i nomi delle tante donne che hanno fatto grande il nome della Dante di Bolzano: dalle prime come Tolomei Canetti Lanza, Adelaide Ciborio, Adriana Todesco, Annamaria Biagini,Clelia Ricci, Laura Reanda, Rosa Giarrizzo, Bianca Bizzarrini , Anna Maria Marotta, Maria Pia Nolet, Giovanna Magrino, Frida Clary, Marcella Negr, alle più recenti. Nomi importanti come Gabriella Bianchi, la già citata Bruna Visintin Rauzi, Teresa Falcomatà Baldo, Gabriella Noselli e Rosalia Fasoli Girgenti, Paola Mazzini, e oggi Annalisa Gallegati.