Luca Fregona alla Nuova Cappelli con "Laggiù dove si muore"
Fresco finalista al Premio Estense, uno dei premi più importanti e prestigiosi del giornalismo italiano, per il suo libro “Laggiù dove si muore”
Bolzano. Fresco finalista al Premio Estense, uno dei premi più importanti e prestigiosi del giornalismo italiano, per il suo libro “Laggiù dove si muore” (Athesia), il caporedattore del nostro giornale Luca Fregona, giovedì 6 giugno, alle 20, sarà alla libreria “Vecchia” Cappelli di piazza della Vittoria, nell’ambito della tre giorni di eventi per il primo compleanno della Nuova Cappelli. Fregona presenterà il libro, che ha ottenuto un notevole successo anche a livello nazionale, insieme a Francesca Califano. «Non mi aspettavo di entrare tra i quattro finalisti dell’estense - dice fregona -: è un traguardo incredibile che arriva alla fine di un percorso iniziato con il primo libro “Soldati di sventura”. La cosa che mi rende più orgoglioso è la motivazione della giuria, che ha riconosciuto come il giornalismo possa ancora scoprire storie inedite, scavando nel tempo, e riparare in qualche modo un buco nella memoria collettiva del nostro paese”.
Il riferimento è all’argomento trattato nei due libri: la storia dei giovani italiani (circa diecimila, oltre un migliaio i morti) che hanno combattuto nella Legione straniera francese nella prima guerra d’Indocina. «Un vietnam completamente dimenticato. Tra questi giovani c’erano i vinti della seconda guerra mondiale ma anche migliaia di migranti economici entrati clandestinamente in Francia in cerca di un lavoro e poi più o meno costretti a firmare l’ingaggio. La Francia aveva bisogno di carne da cannone per una guerra di riconquista coloniale che i ventenni francesi non volevano combattere. Molti di questi legionari, di fronte all’orrore, disertarono. Alcuni finirono a combattere con i partigiani di Ho Chi Minh contro la Francia. Chi sopravvisse tornò in italia con gli stessi incubi, il senso di colpa e lo stesso carico di dolore dei veterani del Vietnam americano che seguù subito dopo». (Mt)