Oltre 5,6 milioni di spettatori per Chiara
Bolzano. Meriterebbe la gloria degli altari se non altro per aver cantato nel 1943 “la Madonina” composta da Camillo Moser su testo di Italo Varner vent’anni dopo, nel 1965. La fiction su Chiara...
Bolzano. Meriterebbe la gloria degli altari se non altro per aver cantato nel 1943 “la Madonina” composta da Camillo Moser su testo di Italo Varner vent’anni dopo, nel 1965. La fiction su Chiara Lubich, la fondatrice del movimento dei Focolari, andata in onda domenica sera su Rai Uno, è stata complessivamente godibile ed ha riscosso un notevole successo di pubblico: oltre 5,6 milioni gli italiani davanti alla tv. Il messaggio che gli autori volevano far arrivare al grande pubblico è sicuramente andato a segno. Un film intenso, anche di incongruenze e di errori, persino “stagionali”. Piccoli svarioni che forse si potevano evitare. Ma tantè. Chi è abituato alle approssimazioni delle location delle serie tv, da Braies a Resia, ormai ci ha fatto il callo. In Alto Adige molto più che a Trento, dove qualcuno ha storto il naso. Qualcuno, non tutti. Anzi. «Uso solo una parola per descrivere questa fiction Rai: emozionante. Anche al di là delle inevitabili libertà che vengono prese per raccontare una storia complessa in un’ora e mezza, è stato emozionante vedere il messaggio di Chiara diventare popolare attraverso la “rete ammiraglia”. Il “cuore” di Chiara è stato rispettato». Con queste parole Lucia Fronza Crepaz, responsabile della scuola di formazione politica del movimento dei Focolari - ben radicato e attivo anche a Bolzano - ha accolto la fiction di Rai1 andata in onda domenica sera e che ha proposto il ritratto della fondatrice del movimento Chiara Lubich. Un ritratto che ne ha rispettato la sostanza della figura e del messaggio: «Forse l’aggettivo “accurato” dal punto di vista storico e biografico non è quello giusto per definire questa fiction, che si è presa delle inevitabili libertà, - ha spiegato Fronza Crepaz - Ma quello che conta è che sia stato rispettato il “cuore” di Chiara e così è stato assolutamente. È stata rappresentata in maniera fedele la sua religiosità, fatta di vita, sentimento, pensiero, larghezza sul mondo. Insomma, le libertà prese non hanno leso il messaggio centrale». Particolarmente apprezzata l’interpretazione dell’attrice Cristiana Capotondi, che si è calata nei panni di Chiara Lubich: «Lei è stata magistrale. E nelle interviste che ha rilasciato negli ultimi giorni ha dimostrato di aver colto il messaggio di Chiara, definendosi onorata di aver contribuito a renderlo popolare, facendolo arrivare a tutti». Prossima tappa per la fiction Rai è la proiezione pubblica che dovrebbe svolgersi a Trento in una data ancora da definire. Una proiezione pubblica era già prevista in precedenza ma è stata annullata a causa della pandemia: «La Rai e la casa di produzione intendono ringraziare la città di Trento e le comparse organizzando questo appuntamento», ha indicato Fronza Crepaz.
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