Paolo Rossi e il Tsb provano l’Amleto al Teatro Goldoni 

Lo spettacolo. Coproduzione tra Stabile di Bolzano e di Venezia Teatro “popolare” di ricerca con lo zampino di Roberto Cavosi


Daniela Mimmi


Bolzano. La data in cui i teatri potranno tornare ad accogliere il pubblico in sala non è ancora stata fissata, ma un vero stop ai lavori sui palcoscenici del Teatro Stabile di Bolzano e su quelli del Teatro Stabile del Veneto non c’è mai stato. Chiuso al pubblico, ma non fermo è infatti il Teatro Goldoni di Venezia che in queste settimane ospita le prove del nuovo spettacolo di Paolo Rossi, “L’Amleto”, una co-produzione tra Stabile di bolzanino e Stabile del Veneto che si avvale del contributo drammaturgico di Roberto Cavosi. Lo spettacolo inaugurerà il cartellone dell’Estate Teatrale Veronese con il debutto al Teatro Romano il 1° luglio.

«In questi mesi i nostri palcoscenici sono sempre stati un cantiere aperto, non abbiamo mai smesso di fare prove in completa sicurezza – dichiara Massimo Ongaro, direttore del Teatro Stabile del Veneto – Ma annunciare la data di un debutto dal vivo per questa produzione è un atto di grande speranza e fiducia nel futuro, che abbiamo voluto fare assieme allo Stabile di Bolzano e all’Estate Teatrale Veronese perché sappiamo che l’unica chiave per affrontare il domani è fare sistema». Quello che il pubblico vede in scena è solo la punta dell’iceberg di un processo produttivo che dura anni e si declina in numerose fasi: dalla pianificazione alla definizione delle partnership, dall’organizzazione, alle prove, un lavoro che si intensifica all’approssimarsi del debutto. «Tutto il lavoro fatto non può e non deve andare perso - afferma di direttore del Teatro Stabile di Bolzano Walter Zambaldi -.Assieme ai nostri co-produttori abbiamo allestito tutte le produzioni che avevamo pianificato “Il periodo è avverso, ma lo spettacolo deve continuare ad esserci e i progetti produttivi vanno portati a termine. Siamo convinti che la nostra determinazione sia lo strumento più efficace per investire sul futuro».

In attesa di tornare dal vivo, sul palco dello storico teatro veneziano Paolo Rossi, affiancato da una compagnia di otto artisti tra attori, Renato Avallone, Laura Bussani, Caterina Gabanella, Marco Ripoldi, Chiara Tomei, e musicisti, Emanuele Dell’Aquila, Stefano Bembi, Alex Orciari, sta allestendo, in completa sicurezza e nel rispetto di tutte le norme di prevenzione dei contagli, la sua originale versione del celebre dramma shakespeariano. I personaggi principali dell’Amleto ci saranno tutti: Rossi, regista e contastorie, manovra i fili della messa in scena che fa rivivere il principe di Danimarca, ossessionato da un sogno che lo spinge a perseguire la vendetta, sua madre sposata a Claudio l’usurpatore, le vicende del ciambellano Polonio e quelle di Ofelia, la cui disperazione non lascia scampo.

“Il teatro di William Shakespeare è un liquore furbo e noi commedianti siamo solo le spugne che se ne imbevono e prendono la forma che più serve al nostro mestiere”. Tra narrazione e situazione, L’Amleto scritto da Rossi con la collaborazione drammaturgica di Roberto Cavosi diventa manifesto di un teatro popolare di rinascita e ricerca.

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