Scuole di danza in pressing sulla Provincia
Bolzano. Diciotto scuole di danza riunite dell'Alto Adige si sono incontrate giovedì scorso con l'assessore Philipp Achammer e nel corso di un lungo colloquio hanno chiesto la possibilità di riaprire...
Bolzano. Diciotto scuole di danza riunite dell'Alto Adige si sono incontrate giovedì scorso con l'assessore Philipp Achammer e nel corso di un lungo colloquio hanno chiesto la possibilità di riaprire le loro attività, promettendo in cambio l'adozione di un protocollo ancora più rigido. Un incontro introdotto da un video dimostrativo nel quale l'ex danzatrice ed ora insegnante Barbara Ante, in qualità di rappresentante delle scuole di tutta la provincia ha mostrato le peculiarità di questo tipo di attività e come una eventuale riapertura delle scuole potrebbe essere immaginata in piena sicurezza sia per i ragazzi sia per gli insegnanti. «È stato un incontro cordiale e gentile nel corso del quale l'assessore ha ascoltato le nostre ragioni e al termine del quale ci ha chiesto di inviargli una proposta nella quale specificare come avremmo immaginato una riapertura delle scuole nella massima sicurezza possibile», spiega Ante. Proposta inviata lo stesso giorno in seguito a un consulto tra le scuole di danza altoatesine che come punto di partenza si ispira alla regolamentazione anti Covid del Coni, stringendo però ulteriormente le maglie. Tre le misure proposte al fine di ottenere la possibilità di riaprire le porte alle centinaia di bambini che chiedono di poter tornare a danzare in un contesto idoneo, anche quella della riduzione del numero di allievi per classe, scesi a 5 in presenza con il resto online e una alternanza tra presenza e a distanza.
«All'assessore ho spiegato che bisogna imparare a convivere con il virus, perché né a marzo né presto le cose cambieranno, ma allo stesso tempo c'è l'urgenza di preservare la nostra categoria come tutte quelle che soffrono, in particolare tutelando la salute psicofisica dei giovani, ovvero quelli più colpiti psicologicamente», ha sottolineato Ante che non intende minimamente sottostimare la gravità della situazione pandemica. «I ragazzi stanno vivendo male questa interminabile sospensione, anche se non ci siamo mai fermati nel proporre corsi online, nonostante le defezioni aumentino costantemente visto che con questa modalità la socialità si annulla e i ragazzi si scoraggiano», ha spiegato Ante all’assessore.
Nel protocollo presentato dalle scuole riunite si legge anche la promessa di mantenere una distanza interpersonale tra gli allievi di un metro i quali comunque indosserebbero dispositivi di protezione adeguati e preventivamente avrebbero disinfettato le mani. Oltre a questo, le scuole hanno previsto un sistema di scaglionamento delle entrate ed uscite in modo da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni. «Ci siamo presentati in punta di piedi per chiedere misure urgenti per il nostro settore, l'assessore ci ha detto che avrebbe parlato della questione con il presidente Kompatscher, promettendo contributi a fondo perduto e ristori che andranno a coprire dal 50 al 70% dei costi che stiamo sostenendo per pagare affitti e utenze varie e per i quali ringraziamo, anche se per noi la priorità è quella di dare un orizzonte di speranza ai ragazzi che chiedono di tornare a ballare assieme», conclude Ante. J.M.