Teatro, “Qui e altrove” con Mamadou Dioume 

Centro per la Cultura di Merano. L’attore racconterà la sua esperienza con Peter Brook Un incontro crossover che apre la XX stagione del Centro Teatro Merano e di Teatro Pratiko


Marzio Terrani


Merano. Al Centro per la Cultura di via Cavour 1 a Merano, oggi 7 settembre alle ore 18, si terrà un incontro aperto con Mamadou Dioume, che racconterà la sua storia di attore, l'esperienza di regista, la collaborazione con Peter Brook, il senso di fare teatro e non solo, dal titolo “Qui e altrove”. Con questo incontro si apre la stagione XX di Centro Teatro Merano, con Teatro Pratiko e i progetti CRATere, NoN festival, Macello...

Dopo la stagione XIX "della verità" la stagione progettuale e di ricerca che si inaugura parte proprio da un'idea di “Cultura” di cui Mamadou Dioume è portatore, attraverso popoli e tradizioni. Da questo concetto di “cultura” in dialettica con quello di conoscenza prende le mosse l'incontro aperto al pubblico.

Il liceo Pascoli di Bolzano con Cinema LAB realizzerà una breve video intervista e documentazione del percorso “Qui e altrove” avviato a primavera, che sarà presentato nelle fasi successive a scuola alla presenza dello stesso Dioume. Il viaggio continua attraverso il testo persiano del dodicesimo secolo “La conferenza degli uccelli” e altri testi e autori, tra oriente e occidente, sud e nord del mondo.

Mamadou Dioume si diploma presso l’Istituto Nazionale delle Arti del Senegal (INAS) dove consegue il primo premio “Prix de tragèdie” e interpreta numerosi importanti ruoli. Nel 1968 si fa riconoscere per il ruolo di Creonte nell’Antigone di Jean Anouilh, grazie al quale entra nel Teatro nazionale Daniel Soranoo, dove lavora fino al 1984 sotto la direzione di Raymond Hermantier, compagno di Jean Vilar. Nel marzo del 1984 viene notato da Peter Brook che lo invita ad interpretare Bhima, il figlio del vento dalla forza prodigiosa, nel “Mahābhārata”, Interpreterà questo ruolo sia in francese sia in inglese durante la tournée teatrale mondiale durata fino al 1988. Dopo il lavoro teatrale, gli viene proposto lo stesso ruolo per la versione cinematografica nel settembre 1988. Continua poi la collaborazione con Peter Brook e a la compagnia CICT, interpretando altre opere, tra le quali “La Tragèdie de Carmen”, “Woza Albert”, “La Tempète”. Ha inoltre diretto numerosi spettacoli nel mondo e in Italia e preso parte in numerose produzioni cinematografiche. Ha diretto percorsi di formazione in tutta Italia e in Europa. Ha presentato a Roma ad agosto "Il quarto vuoto".

Tornando all’incontro di oggi a Merano, a partire dal percorso "Qui e altrove" avviato in primavera a Merano per CRATere "della verità" e la residenza artistica ad agosto sulla "memoria" per il "NoN festival", si tratta di fatto del primo incontro pubblico sul significato di Cultura attraverso spazio e tempo.

Il viaggio prosegue nella stagione che si apre esplorando tra gli altri progetti la produzione POLIS che nel 2020 raggiungerà l'ultimo episodio: "Junk city".

POLIS - nei capitoli Babel City, Generic City, Panoptic City - attraversa i vari contesti sociali, centri richiedenti asilo, scuole, teatri, musei, spazi aperti, indagando la "fine della città" grazie a workshop, performances, installazioni, video.

In preparazione l'installazione in un montaggio di suoni e immagini dei primi tre episodi in vista anche di un allestimento teatrale con la collaborazione della drammaturga e regista berlinese Barbara Weigel.

"Junk City" quarto e ultimo episodio su cui prosegue sabato il dialogo con Mamadou Dioume, tematizza appunta la crisi della percezione.

Come scrive il drammaturgo belga autore del testo con cui pure è in corso una collaborazione Paul Pourveur: “una città dopo lo schianto di un sistema; dopo che la velocità e la simultaneità di Babel City alla fine hanno fatto perdere agli abitanti tutti i punti di riferimento fisici e psichici, dopo che il sistema economico di Panoptic City si è fermato paralizzandola, dopo che l'efficienza e la spettacolarizzazione di Generic City sono diventate nemiche naturali annientandola”.

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