«Trilogia», il bolzanino Grossi debutta ad Alvito con la sua opera

bolzano/frosinone. «Trilogia – Tre atti di vita» è il titolo dello spettacolo ideato dal bolzanino Paolo Grossi, atteso al debutto in prima nazionale quest’oggi nella suggestiva cornice del Castello...


Massimo Bertoldi


bolzano/frosinone. «Trilogia – Tre atti di vita» è il titolo dello spettacolo ideato dal bolzanino Paolo Grossi, atteso al debutto in prima nazionale quest’oggi nella suggestiva cornice del Castello Cantelmo di Alvito (Frosinone), nell’ambito della seconda edizione del Festival di Teatro Pop. Conosciuto come attore (ha partecipato a importanti spettacoli del Teatro Stabile di Bolzano), ora impegnato nel ruolo del drammaturgo e del regista, Paolo Grossi firma un’opera in cui analizza tre diverse situazioni di vita quotidiana dove l’uomo entra in relazione con altre persone e sceglie di essere o non essere sincero, perché «in amore, in amicizia o in solitudine l’uomo tende a mentire perfino a se stesso». Allora, si domanda l’autore della “Trilogia”: «quando siamo davvero autentici e sinceri?». La risposta sta nelle pieghe narrative dello spettacolo, strutturato in tre atti unici, apparentemente autonomi ma di fatto legati da un sottile filo rosso. Ognuno dei tre quadri affronta un tema preciso legato ad archetipi biblici: il tradimento, la libertà, la morte.

In “Cena” un ragazzo invita una coppia di fidanzati in una situazione conviviale per sdebitarsi di un favore, ma l’atmosfera da leggera si fa sempre più pesante fino a prospettare un esito simile a quello dell’Ultima cena di Gesù. “Eden” è un dialogo tra un uomo e una donna, condotto sul filo dell’ambiguità estrema e del gioco al massacro per liberarsi l’uno dell’altro. Il silenzio della parola domina “Passione”, episodio scenico caratterizzato dal movimento fisico degli attori e incentrato sul contrasto tra vita e morte.

«Trilogia», progetto drammaturgico nato nel 2014, si avvale di un linguaggio moderno e essenziale, articolato su un tappeto di battute incisive e taglienti. Interpretano il testo, opera prima del regista Grossi, tre giovani e bravi attori quali i trentini Emanuele Cerra e Stefano Detassis, la milanese Federica di Cesare; i costumi sono confezionati dalla bolzanina Elena Beccaro, il disegno luci compete a Emanuele Cavazzana.

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