Tsb, il teatro in streaming fa rivivere Europa Cabaret 

Gli spettacoli in rete. Lo spettacolo fa rivivere la coproduzione con Vbb e Teatro Saragozza Il secondo appuntamento è invece “In nome del padre” con la bella voce di Mario Perrotta


Massimo Bertoldi


Bolzano. Il nuovo appuntamento con il repertorio storico del Teatro Stabile di Bolzano diretto da Walter Zambaldi è con due recenti e apprezzate produzioni pubblicate in versione audio nella pagina del sito https://www.teatro-bolzano.it/podcast. Alla diversità degli argomenti trattati, pur uniti dalla comune riflessione sul nostro presente, corrisponde la varietà del linguaggio assunto dalla drammaturgia contemporanea.

Si riconoscono molti elementi sperimentali nelle voci impegnate nelle due commedie inedite che formano “Europa Cabaret”, spettacolo inaugurale dell’ultima stagione curato da due distinti registi (Serena Sinigaglia e lo spagnolo Carlos Martin), che guidano una compagnia formata da attori appartenenti agli enti promotori (oltre allo Stabile, Vereinigte Bühnen Bozen e Patronato Municipal Artes Escénicas y de la Imagen e Teatro del Temple di Saragozza). Il cast plurilingue è composto da Fabio Bussotti, Milutin Dapcevic, Rufin Doh, Balbino Lacosta, Maria Pilar Perez Aspa, Marcela Serli, Karin Verdorfer e Sandra Zoccolan. Le due opere accorpate condividono la visione dell’Europa declinata nel linguaggio graffiante e ironico del cabaret associato a una serie di personaggi scelti dal calderone della Storia. Questo a partire dal primo testo, “Europa su Marte” di Roberto Cavosi che presenta una serie di gustose scene animate da uomini con le loro sfumature grottesche e anche demenziali, con le loro manie e i loro disturbi mentali e fisici che interferiscono non poco con le corrispettive idee o concezioni di Europa. Così si incontrano il vecchio Kant malato di Alzheimer, oppure Luigi XIV alle prese con le fistole o il capriccioso e infantile Eichmann, nonché il ridicolo Voltaire e l’affebbrato papa Pio II.

Il protagonista del secondo testo, “La Diva Europa” di Michele de Vita Conti, è un Cristo molto particolare a colloquio con gli dei capeggiati da Zeus. Si parla in modo tragicomico e surreale di tematiche legate ai fenomeni migratori per affrontare i quali si inventano un percorso alternativo a quelli noti e si decide una nuova meta-utopia: la inospitale Groenlandia resa più mite dal surriscaldamento globale, in attesa dei miracoli di Cristo per una sua migliore abitabilità.

Nel secondo podcast si sente la bella voce di Mario Perrotta recitare il suo coinvolgente monologo “In nome del padre” presentato nel 2018. Scritto con la consulenza dello psicoanalista Massimo Recalcati, e nato nell’ambito degli incontri di “Wordbox-Parole per il teatro”, il testo riflette in parte l’esperienza di padre dello stesso autore per poi raccontare tre uomini che vivono nel medesimo caseggiato, assai differenti tra loro per estrazione sociale, provenienza geografica, condizione lavorativa. Sono alle prese con altrettanti figli forse un po’ problematici.

Virgilio è figlio di un giornalista siciliano. Vive chiuso nella sua stanza, non risponde alle domande insistenti del padre che non capisce e non conosce le ragioni del suo silenzio, e insieme alla moglie cerca di scrutarne le cause.

Anche Alessandro non comunica con il genitore, un capofficina veneto che ha sacrificato la propria passione per la musica per farlo studiare, mentre ancora si esprime in un dialetto a tratti stentato.

Giada, sempre con le cuffie addosso, teme il padre, ricco commerciante napoletano poco credibile e poco responsabile che per attirarla usa persino i tarocchi.

Nel bel testo di Perrotta questi tre padri simbolici si incrociano, si allontanano e poi si ricongiungono nella comune ricerca di comprensione dell’universo, apparentemente impenetrabile, dei corrispettivi figli solo evocati, eppure fortemente presenti. Tuttavia l’educatore fallito si riscatta con la genuina e diretta attenzione alla sensibilità e al rispetto del figlio anche quando vive condizioni di alterità sessuale come Alessandro che ritrova il padre attraverso la comune passione per la musica. Analogamente il padre di Virgilio riabbraccerà il figlio quando bandirà vocaboli difficili e assumerà espressioni semplici ma fondamentali per sviluppare una vera e affettuosa rete comunicativa. E a Anche Giada riemergerà dal suo isolamento e ritornerà a scuola.













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