ZeLT, letteratura e traduzione incrociano le strade 

Cibo per la mente. Il nuovo Centro europeo si appoggerà alla Biblioteca di Bressanone La parola scritta vissuta e condivisa come prassi, ricerca artistica, performance. Senza confini Stefano Zangrando: «A livello regionale è una proposta senza precedenti e che punta in alto»


Marzio Terrani


Bolzano. ZeLT è il nome programmatico del Centro europeo di letteratura e traduzione di Bressanone, la nuova creatura del panorama transculturale altoatesino. “Al ZeLT - dicono le linee programmatiche del progetto - la letteratura è vissuta e condivisa come prassi e sperimentazione, sia essa produzione letteraria o traduzione, ricerca artistica o performance. Al centro c'è il dialogo della letteratura al di là di confini, generi, gruppi linguistici, d’età o d’interesse”. Dal punto di vista formale ZeLT è un progetto dell’Unione Autrici e Autori Sudtirolo e nasce nello scambio con partner regionali e internazionali, assumendo quindi un profilo che va ben al di là dei confini regionali. I partner del ZeLT sono infatti parte dell’ampio e variegato paesaggio della letteratura mitteleuropea e hanno quel respiro profondo. I nomi dei protagonisti altoatesini di questa nuova avventura culturale sono tutti molto noti e apprezzati un ambito specialistico, qualcuno anche tra il grande pubblico, soprattutto tra gli scrittori. Troviamo quindi Stefano Zangrando, Anna Rottensteiner, Roberta Dapunt, Toni Bernhart, Marion Piffer Damiani, Aldo Mazza, Maxi Obexer, Eduard Demetz, Sabine Gruber, Ludwig Paulmichl, Sepp Mall, Rut Bernardi, Renate Mumelter, Anna Heiss e Cristina Vezzaro. Tutti sono attivi nella mediazione, rappresentazione ed esplorazione delle forme letterarie e delle pratiche traduttive contemporanee, operando in vari settori: editoria, pubblicistica, archiviazione, didattica museale e/o nell’organizzazione di eventi culturali e nel conferimento di borse e soggiorni di scrittura. Internet e la comunicazione virtuale estendono il campo letterario a una dimensione ulteriore e molteplice, aprendo lo sguardo e promuovendo il dialogo con istituzioni e iniziative al di fuori dell’euroregione.

All’interno di questo contesto - questa l'idea di fondo - ZeLT mira a fornire e ricevere impulsi, fungere da rete e cercare cooperazioni forti, orientandosi in ciò a rinomati progetti internazionali per la promozione del plurilinguismo e della traduzione letteraria. Perchè la nuova realtà sia però davvero operativa bisognerà attendere ancora un po’. Zelt aprirà aprirà infatti le sue porte nell’estate 2021 con una serie di eventi inaugural nella sua sede presso la biblioteca comunale di Bressanone e in parallelo con eventi virtuali on line. Fino ad allora andranno definite la struttura organizzativa e la squadra di collaboratrici e collaboratori; assicurati i finanziamenti per i primi tre anni di attività; definiti i format della programmazione ed elaborato il primo programma annuale; instaurati i primi contatti con i partner selezionati per la cooperazione. «Si tratta di qualcosa di veramente importante e innovativo, direi senza precedenti in regione - dice Stefano Zangrando, copresidente dell'Unione Autrici e Autori del Sudtirolo, nonché traduttore e scrittore egli stesso - poiché mira ad attirare e produrre eccellenza, mescolanza e internazionalità in campo della letteratura e della traduzione letteraria come già accade con realtà di altre discipline artistiche, ma che in questi due ambiti non ha avuto ancora la forza di esprimersi se non sporadicamente in iniziative isolate. Lo stato di progettazione e del dialogo con le istituzioni di lingua tedesca è già parecchio avanzato e positivo, mentre quello con la cultura italiana è solo a un livello preliminare. Spesso l’Alto Adige - conclude Zangrando - vanta la propria condizio ne di frontiera e plurilingue senza saperne fare un valore sovraterritoriale, capace di dialogare in modo fecondo con realtà affini nel resto d’Europa. ZeLT è un‘opportunità, nel campo letterario, di uscire dall’autoreferenzialità mantenendo il radicamento, in uno scambio tra regionale e internazionale che, invece di consacrare il confine, gli sottragga peso».

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