Il vertice

Acciaierie Valbruna, pressing al Ministero: continuità produttiva e Golden Power

Al ministero delle Imprese e del Made in Italy si è riunito il tavolo sulla situazione: i partecipanti hanno ribadito il ruolo strategico dello stabilimento di Bolzano. La priorità: salvaguardare attività e occupazione



BOLZANO. Si è tenuto oggi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il tavolo dedicato alla situazione dello stabilimento bolzanino di Acciaierie Valbruna Spa le cui aree sono state oggetto di un bando di gara per la concessione del diritto di superficie da parte della Provincia Autonoma di Bolzano. All'incontro, coordinato dal Ministro Adolfo Urso, hanno preso parte: l'azienda con i suoi consulenti, la Provincia autonoma di Bolzano con il vicepresidente Galateo, la Regione del Veneto con l'Unità di Crisi aziendali, il Comune di Vicenza e le organizzazioni sindacali. Il tavolo odierno ha richiamato il riconoscimento, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della strategicità delle produzioni in essere e della loro continuità ai sensi della disciplina Golden Power.

Una presa d'atto importante perché, di fatto, pur non prevedendo interventi in via preventiva, pone un vincolo alle aree che, in caso di aggiudicazioni incoerenti con tale presupposto, porterebbero all'esercizio di poteri speciali da parte dello Stato. La Regione del Veneto ha sottolineato la strategicità territoriale di Acciaierie Valbruna, un punto di riferimento per l'occupazione (nell'impianto Veneto lavorano circa 1.150 addetti), per l'indotto (che ne raddoppia i numeri in termini di occupati) e per l' industria metalmeccanica regionale.

L'azienda, di respiro internazionale e di matrice familiare, ha assicurato negli anni la sua sostenibilità ed eccellenza tecnologica continuando ad autofinanziarsi, investendo negli ultimi 20 anni tutti gli utili realizzati e nel contempo mantenendo una forte responsabilità sociale e ambientale. In caso di espulsione dagli impianti bolzanini, l'azienda sarebbe portata ad abbandonare le produzioni in Italia dato l'inscindibile legame funzionale tra gli stabilimenti di Bolzano e Vicenza. Una soluzione inaccettabile per le Istituzioni venete presenti al tavolo e per le Parti sociali.

Tutte le Parti presenti al tavolo, a fronte del Bando con non appare adeguato a disciplinare la situazione in essere, hanno sottolineato la necessità che la Provincia Autonoma di Bolzano provveda, responsabilmente, a definire soluzioni coerenti con gli sviluppi emersi, sottolineando la necessità strategica di assicurare la continuità e la stabilità delle produzioni in essere. Il tavolo nazionale sarà riconvocato in esito alle evoluzioni che interverranno nelle prossime settimane.













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