Auto, ora si licenzia: la Intercable di Brunico taglia 50 posti
La crisi dell’automotive colpisce anche in Alto Adige. L’azienda: «Scelta dolorosa ma inevitabile». Sindacati in allarme per le ripercussioni sulla filiera
BRUNICO. Quelli che finora erano solo timori si sono concretizzati. Dopo Volkswagen e Stellantis, la crisi dell'automotive colpisce anche in Alto Adige: Intercable Automotive Solutions ha annunciato 50 licenziamenti. «Questa decisione è tra le più dolorose che abbiamo dovuto prendere nella storia di Intercable Automotive Solutions», dichiara il presidente Hannes Prenn.
Le categorie dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil esprimono «forte preoccupazione» e timori rispetto alle «ripercussioni della crisi nel settore automotive che si fa sentire anche in Alto Adige». Martedì prossimo i sindacati incontreranno l'azienda di Brunico per aprire un tavolo di confronto. Già impegnate nelle assemblee con gli operai (oggi ne sono previste due), le organizzazioni «stanno monitorando la situazione e si impegneranno per garantire la tutela dei lavoratori», informano i segretari generali Marco Bernardoni (Fiom Cgil), Giuseppe Pelella (Uilm), Riccardo Conte (Fim Cisl) e Andreas Unterfrauner (segretario aggiunto Fim Cisl).
La decisione dell'azienda
I livelli di domanda si sono ridotti. Di qui la decisione di Intercable Automotive Solutions srl di avviare la procedura formale con i sindacati locali per ridurre la propria forza lavoro di 50 dipendenti e adeguare la capacità produttiva. Complessivamente i dipendenti dell'azienda si aggirano intorno ai 600. La maggior parte dei produttori di automobili in Europa, e di conseguenza l'intera catena di approvvigionamento, sono gravemente colpiti dalla debolezza del mercato dei veicoli elettrici. «Questo mercato - spiega l'azienda - ha pesantemente rallentato, e numerosi lanci di nuovi prodotti sono stati annullati o posticipati, creando un problema strutturale all'interno dell'industria automobilistica europea senza precedenti».Intercable Automotive Solutions è uno dei fornitori di riferimento nel mercato specializzato in soluzioni di interconnessione ad alta tensione per la mobilità elettrica. Perciò è stata colpita da questo rallentamento. Così l'azienda: «In questo difficile contesto e dopo avere approfonditamente analizzato le condizioni generali di mercato, le previsioni dei volumi d'ordine e le prospettive economiche dell'azienda per gli anni a venire, abbiamo dovuto prendere la difficile decisione di adattare la nostra capacità produttiva ai nuovi ridotti livelli di domanda che prevediamo per i prossimi anni e ridurre conseguentemente la nostra forza lavoro di 50 collaboratori. Questa decisione non è stata presa alla leggera e arriva dopo una attenta valutazione delle attuali esigenze aziendali e degli obiettivi a lungo termine, con il chiaro intento di garantire un futuro sostenibile al sito produttivo di Brunico».
Le misure attuate e le ragioni
Prenn la definisce «una delle più dolorose decisioni» nella storia di Intercable Automotive Solutions. «Abbiamo esplorato tutte le opzioni possibili per evitare la riduzione del personale - fa sapere - e abbiamo già implementato in altre aree aziendali numerose misure di contenimento dei costi nei mesi scorsi, così come il trasferimento del maggior numero possibile di lavoratori in altri dipartimenti non impattati dalle riduzioni di volume. Tuttavia, tale criticità di mercato senza precedenti ci ha portato a dover intraprendere questa strada. Il nostro obiettivo è preservare la continuità aziendale e continuare a operare in maniera responsabile come uno dei principali datori di lavoro della zona».Prenn conclude: «Siamo pienamente impegnati a investire ulteriormente nel nostro sito di Brunico per assicurarci che continui a distinguersi come il nostro quartier generale e hub tecnologico anche nel lungo termine. Tuttavia, il sito deve essere in grado di competere in un mercato in cui la tecnologia e la competitività dei costi sono i fattori distintivi».
Le aziende legate all'automotive
In Alto Adige sono circa 10mila i lavoratori diretti di un settore, quello dell'automotive, che sta attraversando una crisi sì annunciata, ma comunque di vaste dimensioni. In Pusteria un polo importante tra la Gkn Driveline di Brunico (che lo scorso ottobre ha firmato il contratto di solidarietà e quindi la riduzione dell'orario di lavoro), la Gkn Sinter di Campo Tures, la Comer di Monguelfo, l'Alupress di Bressanone. Oltre naturalmente alla Intercable. Ma il settore automotive è strategico anche per altre aziende, ad esempio per le Acciaierie di Bolzano, che rispetto al 2022 hanno dovuto annunciare lo scorso anno un calo intorno al 20% di materiale spedito. E ancora la Röchling, ditta di Laives specializzata in componentistica auto, che a Spini di Gardolo, a Trento, lo scorso autunno ha attivato la cassa integrazione per 56 lavoratori.Complessivamente, considerando l'intera, in Alto Adige i posti di lavoro legati al settore sono 15mila. I dati dell'export diffusi un mese fa evidenziavano come tra mezzi di trasporto, macchinari e componentistica un buon terzo dell'export provinciale sia legato in maniera diretta o indiretta all'automotive. Da quei dati emergeva anche come la crisi dell'economia tedesca non si stesse ancora riflettendo in maniera evidente sulle imprese altoatesine, ma sia le aziende che i sindacati si aspettavano un peggioramento. Che ora, purtroppo, è arrivato.