Covid, il governo ha stanziato quasi 113 miliardi di euro 

Lo studio Uil. La somma servita fino ad oggi al contrasto degli effetti pandemici sul sistema economico e sociale in Italia Il 48 per cento delle risorse è andato alle imprese, il 26 per cento rispettivamente alla cassa integrazione e ai lavoratori



Bolzano. Da inizio pandemia il governo ha destinato 112 miliardi e 859 milioni di euro al contrasto degli effetti del coronavirus sul sistema economico e sociale italiano. Un intervento rilevantissimo. Queste risorse sono servite ad affrontare la drammatica emergenza che il nostro Paese ha vissuto. Così nella studio Uil che analizza i vari flussi di aiuto a imprese e lavoratori .

Dei 112 miliardi e 859 milioni di euro finora impegnati, il 48% sono andati alle imprese, il 26% alla cassa integrazione e sostegno al reddito e il restante 26% delle risorse hanno aiutato settori del lavoro dipendente e del lavoro autonomo ad affrontare l’emergenza. Per la Uil «è ora necessario che il governo apra un confronto con i sindacati per definire piani strategici di utilizzo del Recovery Fund e per promuovere in maniera efficace la ricostruzione economica e sociale del nostro Paese». Così il segretario confederale, Domenico Proietti. Nell’analisi del sindacato si esaminano tutte le misure per il sostegno e il rilancio dell’economia del nostro Paese contenute nel “Decreto Rilancio” varato lo scorso maggio, con le relative modifiche che esso ha apportato al testo del precedente decreto “Cura Italia” varato nel mese di marzo, e nel “Decreto Agosto”, l’ultimo intervento legislativo emanato dal Governo. In alcuni casi le misure sono a beneficio di un solo “destinatario”: sia esso la categoria dei lavoratori dipendenti, come nel caso dell’aumento del limite massimo del welfare aziendale che non concorre a formare il reddito imponibile (art.112 Decreto Agosto); dei lavoratori autonomi, che sono gli unici soggetti beneficiari del contributo a fondo perduto (art.59 del Decreto Agosto); ovvero le imprese, che possono beneficiare dell’esonero contributivo, nel caso in cui non abbiano richiesto trattamenti di cassa integrazione (all’art.3 sempre dell’ultimo decreto varato in agosto). Nei decreti sono anche presenti misure “ibride”, vale a dire aiuti economici a sostegno sia dei lavoratori dipendenti sia degli autonomi, come nel caso dell’indennità riconosciuta a tutti i lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica (art.84 del Dl Rilancio); ovvero misure di cui possono beneficiare sia le imprese sia i soggetti esercenti attività d’impresa, tra le quali figura la ulteriore rateizzazione dei versamenti sospesi (art.97 del Decreto Agosto).

Sostegno alle imprese.

Innanzitutto, dall’analisi dei dati si evince come una notevole quota delle risorse sia stata destinata al sostegno delle piccole, medie e grandi imprese: sotto forma di agevolazioni ed esenzioni fiscali, contributi a fondo perduto e garanzie pubbliche associate a finanziamenti bancari. Le imprese potranno beneficiare nei prossimi mesi di oltre 67 miliardi di euro di sostegni economici. Nello specifico, 53 miliardi e 771 milioni di euro sono riconducibili a misure direttamente a beneficio delle imprese, nelle forme sopra citate: è questo il caso, per esempio, dell’esenzione dal versamento dell’Irap (art.24 del Decreto Rilancio) che genererà un onere per le casse dello Stato di 4 miliardi e 400 milioni di euro per il 2020, e dell’art.26 dello stesso decreto che destina 2 miliardi di euro in crediti d’imposta e 4 miliardi di euro in dotazione del Fondo Patrimonio Pmi, al fine di favorire la ricapitalizzazione delle imprese di medie dimensioni. Inoltre, per favorire l’accesso al credito delle imprese, aumentare la liquidità delle stesse e facilitarne la permanenza sui mercati internazionali, sono stati rifinanziati il Fondo Sace, il Fondo centrale di garanzia Pmi e il Fondo Ismea (art.49 del Dl Marzo e all’art.31 del Dl Rilancio) che consentono di ottenere un finanziamento con la garanzia dello Stato concessa a titolo gratuito. Sebbene non sia possibile determinare a priori l’ammontare delle risorse che lo Stato dovrà effettivamente pagare nel caso in cui una o più imprese che abbiano richiesto la garanzia pubblica risultino insolventi, per le finalità della presente analisi resta, tuttavia, da segnalare che 35 miliardi e 700 milioni di euro sono stati destinati al fine di aumentare le dotazioni dei suddetti fondi, a uso e consumo delle imprese.

Misure ibride.

I restanti 13 miliardi e 364 milioni sono invece riconducibili a misure ibride a sostegno sia delle imprese sia dei professionisti esercenti attività d’impresa: oltre al già citato art.97 del Decreto Agosto, ci sono gli artt.25, 28 e 120 contenuti nel Dl Rilancio che istituiscono rispettivamente un contributo a fondo perduto a favore delle persone giuridiche e delle persone fisiche titolari di partita Iva, per un totale di 6 miliardi e 192 milioni di euro, il credito d’imposta per i canoni di locazione ed il credito d’imposta per l’adeguamento dei luoghi di lavoro.

Lavoratori dipendenti.

Per quanto riguarda le lavoratrici e i lavoratori dipendenti, le misure varate con i decreti di marzo, maggio e agosto generano un impiego di risorse molto più ridimensionato. Gli aiuti economici direttamente a beneficio dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti, sotto forma di congedi parentali (art.72 Dl Rilancio), aumento del numero di permessi “L.104” (art.73 Dl Rilancio), integrazioni salariali e aumento della tariffa oraria a favore del personale sanitario per il lavoro extra svolto durante gli ultimi mesi (art.29 Dl Agosto) ed altre misure, generano nel complesso una spesa di circa 4 miliardi e 379 milioni di euro per il 2020: vale a dire meno di un decimo (8,1%) delle risorse messe a disposizione per le imprese. Le lavoratrici e i lavoratori dipendenti possono beneficiare anche di misure ibride, in regime concorrenziale con i professionisti e gli autonomi. Le risorse, per un totale di 8 miliardi e 766 milioni per il 2020, sono distribuite sotto forma di sostegno al reddito dei lavoratori “danneggiati dall’emergenza epidemiologica di Covid-19”: è questo il caso del fondo per il reddito di ultima istanza, istituito con il Dl Cura Italia e rifinanziato sia con il Decreto Rilancio (art.78) sia con il Decreto Agosto (art.13), per un valore complessivo di 1 miliardo e 680 milioni di euro. I lavoratori dipendenti e autonomi possono beneficiare anche delle indennità di cui all’art.84 del decreto varato lo scorso maggio, per la quale sono stati stanziati 6 miliardi e 380 milioni di euro, e di quelle di cui agli artt.9 e 10 dell’ultimo decreto varato in agosto.

Lavoratori autonomi.

Infine, a favore delle lavoratrici e dei lavoratori autonomi, che possono beneficiare delle misure sopra citate in regime concorrenziale, sia con le imprese sia con i lavoratori dipendenti, per un ammontare totale di oltre 22 miliardi di euro, sono anche stati predisposti ulteriori 2 miliardi e 700 milioni di euro con il Decreto Agosto, sia per finanziare il contributo a fondo perduto per le attività economiche e commerciali nei centri storici (art.59) sia sotto forma di proroga per l’acconto delle imposte sui redditi e dell’Irap (art.98), oltre ad essere beneficiari del congedo per “maternità obbligatorie” (art.72 del Decreto Rilancio).

In generale circa la metà (48%) dei 112 miliardi e 859 milioni di euro messi a disposizioni per il sostegno e il rilancio dell’economia del nostro Paese sono stati stanziati per finanziare misure a diretto ed esclusivo beneficio delle imprese. Considerando anche le risorse delle quali le imprese possono beneficiare in regime concorrenziale con i lavoratori autonomi, risulta che queste sono destinatarie di più della metà (60%) delle misure varate dal governo a partire dal mese di marzo 2020.

Cassa integrazione.

Per la cassa integrazione e la creazione di fondi a sostegno del reddito dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti (artt.68, 69, 70 e 71 Dl Rilancio; artt.1,2 e 16 Dl Agosto), sono stati destinati 29 miliardi e 779 milioni di euro, ovvero il 26% delle risorse totali. Altre misure a diretto beneficio dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti ammontano a 4 miliardi e 379 milioni di euro, pari al 4% del totale. Infine, le risorse a beneficio della classe lavoratrice nel suo complesso, cioè le risorse destinate ai lavoratori dipendenti e agli autonomi, nelle diverse forme previste dai decreti varati in marzo, maggio e agosto, equivalgono al 14% delle risorse totali mobilitate dal governo, per un totale di 15 miliardi e 945 milioni, ovvero meno di un terzo (29,7%) di quelle destinate alle imprese.













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