Economia altoatesina, l’Ipl: «Crescerà dell’1%»
Il dato 2020. In provincia il clima di fiducia si mostra stabile per i lavoratori dipendenti Il direttore Perini: «I venti di recessione in Germania si sono calmati, l’Ue si allontana dall’austerità»
Bolzano. Dopo un +1,4% per il 2019, la stima di crescita per l’economia altoatesina nel 2020 è pari al +1,0%, come informa l’Istituto promozione lavoratori. Il clima di fiducia dei dipendenti si mostra sostanzialmente invariato in un contesto economico sostanzialmente debole. Il direttore Ipl Stefan Perini riassume le novità sul piano europeo in questo modo: “Al momento i venti di recessione in Germania si sono calmati, l’Ue abbandona gradualmente le politiche di austerità e il dibattito sul clima diventa oggetto della ricerca economica.”
Un 2020 discreto
Dal punto di vista economico il 2020 inizia discretamente per i Paesi dell’area euro. A fine 2019 il clima di fiducia delle imprese in Germania è diventato positivo, allontanando per ora lo spettro della recessione. Attraverso un “Green Deal” pari a 1.000 miliardi di euro la Commissione Europea vuole procedere alla de-carbonizzazione del sistema economico e promuovere un cambiamento di sistema in Europa. Un altro paradigma si è modificato: dopo oltre un decennio, le politiche di contenimento della spesa pubblica sono in procinto di essere sostituite da politiche più favorevoli agli investimenti pubblici. Diversamente la svolta energetica non sarebbe realizzabile, affermano istituti di ricerca rinomati tra i quali la Fondazione Hans Böckler in Germania.
Stabilizzazione dei mercati
Nel corso del 2019 si è assistito ad una stabilizzazione dei mercati finanziari ed un consistente rafforzamento delle principali borse internazionali. L’occupazione nell’Unione europea è cresciuta, con conseguente riduzione dei tassi di disoccupazione. Nel rapporto presentato a Davos dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) si prevedono per il 2020 i seguenti tassi di crescita: area euro: +1,3 per cento, Germania: +1,1 per cento; Italia: +0,5 per cento.
Per l’Alto Adige un buon anno
Il 2019 verrà ricordato come un anno buono per l’economia altoatesina. I dati ancora provvisori per l’anno trascorso segnalano un aumento dell’occupazione dipendente (+2,2%) con un tasso di disoccupazione ai minimi storici (2,9%). I contratti a tempo indeterminato (+4,5%) sostituiscono quelli a tempo determinato (-3,1%) – un effetto del “decreto dignità”. Il mercato del credito è in espansione (+4,3%) per tutti i segmenti di clientela, ad eccezione delle imprese con meno di 20 addetti (-1,1%). Tornano positivi gli indicatori quali i pernottamenti turistici (+0,7%) e il commercio estero (esportazioni: +3,9%; importazioni: +2,5%) – indicatori che nei primi mesi del 2019 avevano registrato segnali di indebolimento. Il tasso d’inflazione per Bolzano si colloca su livelli modesti (1,3%), ma resta oltre mezzo punto percentuale al di sopra del valore nazionale.
Il clima di fiducia dei dipendenti
Nel Barometro Inverno 2019/20 rimangono pressoché costanti gli indicatori del clima di fiducia dei lavoratori dipendenti in Alto Adige. Ciò vale sia per l’andamento previsto dell’economia altoatesina nei prossimi 12 mesi – con valutazioni nel saldo positive - che per lo sguardo relativamente disteso sul mercato del lavoro. Il rischio percepito di poter perdere il proprio posto di lavoro rimane basso e le prospettive di poterne trovarne uno equivalente, qualora fosse necessario, sono buone.
Pil in crescita del +1,0%
Dopo aver considerato tutti gli elementi ad oggi disponibili, l’IPL stima per il 2020 una crescita del PIL in Alto Adige pari al +1,0% - assolutamente in linea con il conteso congiunturale europeo. Si tratta di una stima prudente che tiene conto delle incertezze che caratterizzano lo scenario internazionale, in primis un potenziale inasprirsi dei conflitti militari (USA-Iran), restrizioni del commercio internazionale (politiche dei dazi), la debolezza istituzionale dell’Unione Europea e l’uscita più o meno ordinata della Gran Bretagna dall’UE.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.