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In Alto Adige donne pagate meno. Kompatscher: «Divario da eliminare»

La busta paga è in media più bassa del 17%. La Provincia promuove l’Equal Pay Day: al centro del convegno la problematica del divario salariale e pensionistico.  L’assessore Achammer: «L’obiettivo è raggiungere una quota di partecipazione delle donne al mercato del lavoro del 77% entro il 2024»



BOLZANO.  A 10 anni dal primo “Equal Pay Day” in Alto Adige, esperti e politici concordano sulla necessità di eliminare gli ostacoli che provocano la forbice salariale fra uomini e donne. La Commissione provinciale pari opportunità, assieme a tante organizzazioni femminili e istituzioni altoatesine, il 23 aprile 2021 torna a ricordare la differenza salariale esistente fra gli stipendi percepiti dalle lavoratrici rispetto a quelli dei colleghi maschi con la decima giornata d'azione Equal Pay Day. Questa differenza, indicata come Gender Pay Gap, definisce la differenza tra lo stipendio medio di un lavoratore e quello di una lavoratrice. Nel 2019 in Alto Adige una lavoratrice ha guadagnato giornalmente in media il 17% in meno rispetto a un lavoratore, sia nel settore privato che in quello pubblico (17,8%).

Le cause della forbice salariale fra donne e uomini e le possibili soluzioni sono state il tema al centro del convegno online "Equal Pay Day - Quo vadis?” tenutosi sul canale YouTube della Provincia.

«Il divario salariale è inaccettabile e costituisce un'ineguaglianza da eliminare», ha affermato il presidente della Provincia Arno Kompatscher introducendo i lavori del convegno, facendo presenti i passi già compiuti e ricordando il piano strategico al quale la Provincia sta lavorando assieme ai partner sociali e alla Commissione. Negli ultimi 10 anni obiettivo della Commissione è stato quello di socializzare la problematica del divario salariale e pensionistico e sensibilizzare la popolazione e rendere consapevoli le donne con studi e analisi del fenomeno su base scientifica. «Ora servono politiche attive del lavoro», ha fatto presente Donatella Califano, vicepresidente della Commissione. A tal proposito l'assessore provinciale al lavoro Philipp Achammer ha affermato: «Il nostro obiettivo è di raggiungere una quota di partecipazione delle donne al mercato del lavoro del 77% entro il 2024 (nel 2020 era del 69,9%)».

Con il Piano strategico al quale la Provincia sta lavorando assieme ai partner sociali si punta a implementare misure per potenziare la conciliabilità fra famiglia e lavoro tramite nuovi modelli per flessibilizzare il lavoro. Altri punti sono ridurre l'abbandono del lavoro per la nascita dei figli e sostenere e tutelare l'imprenditoria femminile e migliorare l'accesso delle donne a lavori di qualità elevata puntando anche all'orientamento scolastico e formativo mirato. «L'unica tendenza possibile per una società moderna è abbassare gli ostacoli ancora esistenti con politiche attive del lavoro nelle varie fasi e nei vari settori», ha concluso Achammer.













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