Lavoro, cresce l’occupazione in Alto Adige: occupato il 74,6% delle persone dai 15 ai 64 anni
I dati nell’ultimo rapporto stilato da Astat. Calano sia disoccupati che inattivi. 16.174 le persone registrate ai centri per l’impiego
BOLZANO. Prosegue la ripresa del mercato del lavoro altoatesino dopo la crisi pandemica. Nel periodo tra aprile e giugno 2022 si riscontra una crescita del numero di occupati (+13.200 persone) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e una diminuzione sia dei disoccupati (-3.300) sia degli inattivi (-6.300).
Lo afferma l’Astat, l’istituto di statistica della Provincia di Bolzano, nel rapporto relativo all’occupazione per il secondo trimestre 2022.
In particolare, sono 13.200 le persone occupate in più rispetto allo stesso trimestre 2021. Nel 2° trimestre 2022 il numero di occupati (263.600 persone) registra una crescita congiunturale di 3.600 unità. Su base annua il numero di persone occupate cresce di 13.200 unità.
Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre 2022 è pari al 2,0%, cioè 1,4 punti percentuali in meno su base annua. Il tasso per gli uomini ammonta all’1,5%, mentre per le donne al 2,6%, valori addirittura più bassi del periodo prepandemia.
In netto calo la disoccupazione, più bassa che nel periodo prepandemia. Nel secondo trimestre 2022 i disoccupati in Alto Adige, secondo i criteri di misura ASTAT, ammontano a 5.400 persone, pari a 3.300 unità in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
In relazione ai 5.400 disoccupati, Astat chiarisce tuttavia in una nota che il criterio di calcolo, lo stesso dei dati Istat e con cui si confrontano i dati anche a livello nazionale ed europeo, non va confuso con il numero di persone registrate come disoccupate nei Centri di mediazione lavoro del Servizio Mercato del Lavoro, che detengono lo status legale di disoccupato. Nello stesso periodo, con questo parametro, sono state 16.174 le persone rilevate ai centri del lavoro.
«Entrambi i dati sono corretti e significativi: il valore calcolato dall'ISTAT/ASTAT rappresenta il tasso di disoccupazione ufficiale e può essere confrontato a livello italiano ed europeo. Il numero di disoccupati registrati è un'eccellente informazione di base per le sfide lavorative e socio-politiche di una regione. I tentativi di interpretazione devono tenere conto del background di questi diversi numeri» ha sottolineato il direttore del Servizio Mercato del Lavoro, Stefan Luther.