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Sfiorano quota 62mila le imprese in Alto Adige

Il rapporto mensile dell’Ire: in un anno il loro numero complessivo è cresciuto dello 0,7%. Disoccupazione all'1,6%. Continua la corsa dei prezzi: i maggiori aumenti nel turismo, nella cultura e nei trasporti



BOLZANO. A fine agosto erano iscritte al Registro della Camera di commercio 61.957 imprese. Rispetto allo stesso mese dell’anno scorso il loro numero è aumentato dello 0,7%. Per quanto concerne i singoli settori, il numero di imprese è cresciuto nei trasporti (+4,9%), nei servizi (+3,1%), nell’edilizia (+1,2%) e nel turismo (+1,0%). Vi è stato invece un calo nel commercio (-1,2%), nel comparto manifatturiero (-1,1%), nel settore "ambiente ed energia" (-0,8%) e in agricoltura (-0,3%).

Si tratta di alcuni dei dati che emergono dal rapporto mensile dell’Ire (Camera di commercio di Bolzano) relativo al mese appena concluso. Nel secondo trimestre 2024, tra aprile e giugno, il numero di occupati in Alto Adige si è attestato mediamente a 259.750 unità, mentre le persone in cerca di lavoro erano circa 4.300.

Rispetto allo stesso trimestre del 2023 il numero degli occupati è diminuito dello 0,9%, mentre il numero di persone in cerca di lavoro è cresciuto del 28,4%. Il tasso di disoccupazione è pari all’1,6 per cento. Ad agosto il livello dei prezzi a Bolzano è cresciuto dello 0,9% rispetto al mese precedente. Gli aumenti più significativi si sono registrati nel settore turistico (+2,9%), nel comparto "ricreazione, spettacoli e cultura" (+0,6%) e nei trasporti (+0,4%).

I prezzi sono invece diminuiti soprattutto nel settore delle comunicazioni (-0,6%). Considerando gli ultimi dodici mesi, il livello dei prezzi è salito del 2,5%, con i maggiori rincari che si registrano nel settore turistico (+6,1%), nella sanità (+2,8%), nell’istruzione (+2,6%) e nel comparto "bevande alcoliche e tabacchi" (+2,4%). Si osservano delle diminuzioni solamente nelle comunicazioni (-7,6%). Nel secondo trimestre del 2024 sono state esportate merci dall'Alto Adige per un valore complessivo pari a oltre 1,9 miliardi di euro (+14,4% rispetto allo stesso periodo del 2023). L’incremento ha riguardato soprattutto gli apparecchi elettrici ed elettronici (+112,1%), i prodotti agricoli (+17,4%) e gli alimentari (+10,3%). Le diminuzioni maggiori si sono invece registrate per i prodotti chimici e farmaceutici (-22,4%), i mezzi di trasporto e la relativa componentistica (-15,6%) e i prodotti sintetici e in gomma (-12,3%).

Analizzando i dati per Paese, si osserva un aumento particolarmente importante dell’export verso Francia (+62,4%), Paesi Bassi (+42,0%) e Spagna (+19,7%). Una crescita coinvolge anche le esportazioni verso i principali partner commerciali dell’Alto Adige: Germania (+17,1%) e Austria (+15,5%). Nei primi sette mesi del 2024, tra gennaio e luglio, le presenze turistiche in Alto Adige sono state oltre 21 milioni, con un aumento dell’1,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. L’incremento riguarda soprattutto le presenze di ospiti provenienti da Paesi esteri diversi dalla Germania, cresciute dell’11,1%. I pernottamenti dei turisti germanici sono rimasti pressoché invariati, mentre le presenze degli ospiti italiani sono diminuite del 3,8%. Ad agosto i consumi di energia elettrica dell'economia altoatesina sono risultati superiori ai livelli dello stesso mese dell'anno scorso (+3,7%). Vi sono stati aumenti nel commercio (+12,4%), nei servizi (+8,5%) e nel turismo (+2,3%), mentre nel settore "energia ed ambiente" (-35,5%) e nell’agricoltura (-0,7%) si è registrata una diminuzione dei consumi.

Su questi dati è da tenere presente che Edyna è responsabile della distribuzione dell’energia elettrica in 96 dei 116 comuni altoatesini. Nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo dell’Eurozona, corretto per gli effetti di calendario, è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. L’economia italiana ha fatto registrare una crescita dello 0,2%, mentre il Pil tedesco è diminuito dello 0,1%. Le più recenti previsioni della Commissione europea prevedono per l’Eurozona una crescita dello 0,8% nel 2024. Per l’Italia si stima un aumento del Pil reale dello 0,9%, mentre la Germania dovrebbe crescere solamente dello 0,1%.

A settembre l’indice del clima di fiducia di imprese e consumatori (Economic sentiment indicator) dell’Eurozona è leggermente diminuito (-0,3 punti) rispetto ad agosto. Il valore attuale è pari a 96,2 punti. In Germania si osserva un peggioramento di 1,2 punti, con l’indice che è sceso a 89,3. In Italia l’indice del clima di fiducia è invece aumentato di 1,2 punti, attestandosi a 100,2. Il miglioramento ha riguardato sia i consumatori, sia i settori dei servizi e del commercio.













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