Stop alle aree turistiche la giunta studia i criteri
La Provincia. Boom di richieste prima che entri in vigore la nuova legge urbanistica Decisa una moratoria sugli insediamenti, ci lavorano gli assessori Schuler e Kuenzer
Bolzano. Un freno ai nuovi hotel costruiti in aree verdi come reazione alla corsa alle varianti scattata in vista dell’entrata in vigore nel 2020 della nuova legge urbanistica. La giunta ha preso la decisione politica, il presidente Arno Kompatscher l’ha annunciata, gli assessori Maria Hochgruber Kuenzer (Urbanistica) e Arnold Schuler (Turismo) sono stati incaricati di studiare un modello giuridico-tecnico che regga. In realtà il tema si declinerà su due livelli. C’è la decisione di frenare le nuove zone turistiche in attesa della legge e c’è la riflessione generale sul futuro del turismo in Alto Adige e l’uso del territorio. «Quale modello vogliamo?», sintetizza Schuler, che ha appena varato un gruppo di lavoro. Avverte Maria Hochgruber Kuenzer: «C’è una consapevolezza negli stessi imprenditori del turismo che qualcosa si debba fare. In questo momento mi trovo a San Candido, in mezzo al traffico. È vero che siamo a Ferragosto, ma io dico “non più di così”». L’Alto Adige si inserisce così nella riflessione internazionale sui limiti del turismo.
Kompatscher riassume la decisione di moratoria: «La mia posizione è chiara: ad eccezione di alcune zone strutturalmente deboli sia a livello turistico che economico, non abbiamo bisogno di nuovi hotel in aree ancora non edificate e, in generale, vanno resi più stringenti i criteri che permettono la creazione di nuovi posti letto. Ho concordato con gli assessori Maria Kuenzer e Arnold Schuler una moratoria: fino all’approvazione dei nuovi criteri, è sospesa l’approvazione di nuove aree turistiche in zone non edificate. È meglio investire in un aumento della qualità piuttosto che della quantità».
Pioggia di richieste
In vista della nuova legge urbanistica, più restrittiva sulle zone turistiche, la giunta si è trovata sul tavolo una pioggia di varianti urbanistiche adottate dai Comuni e sottoposte alla Provincia per i pareri. Riassume Schuler: «In Provincia sono state depositate 30 delibere comunali di trasformazione urbanistica da verde a zona turistica e 10 delibere di ampliamenti. Sappiamo che ne arriveranno altre. A questo punto abbiamo deciso che è necessario adottare dei criteri per capire quali potranno essere approvate e quali no. È un tema delicato, perché ogni situazione è diversa, ma sicuramente non potranno passare tutte queste richieste». Il tema è, ancora Schuler, «ha senso proseguire così, con questo uso del territorio? Una ulteriore crescita di questa portata è un problema anche per gli imprenditori».
La sostenibilità
Maria Hochgruber Kuenzer (Urbanistica e Tutela del paesaggio) ha chiesto da tempo alla giunta di fermarsi e riflettere «sul modello turistico all’interno del territorio dolomitico». È d’accordo sulla moratoria alle nuove zone turistiche e dice: «Dobbiamo ragionare sulla sostenibilità del turismo. Sarebbe stato meglio iniziare un po’ prima? Certo. Ma iniziamo ed è un bene. Ne sono consapevoli anche molti albergatori». Servono i nuovi criteri. Anticipa l’assessora: «Non possiamo bloccare tutto. Non sarebbe corretto dire “chi ha costruito fino ad ora è garantito, nessun altro si aggiungerà”». La giunta tornerà a discutere dei criteri.
Il nuovo modello
La riflessione complessiva sul modello turistico è affidata al gruppo di lavoro appena inaugurato da Schuler con Libera università di Bolzano, Eurac e Hgv. «Vogliamo proseguire con l’andamento che abbiamo avuto finora? In certe zone siamo arrivati al limite», anticipa Schuler, «Il tema non è solo il numero di letti. C’è anche il fenomeno del turismo giornaliero, che sui passi e in località come il lago di Braies è arrivato a livelli non più accettabili».
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