Urso: «La produzione siderurgica della Valbruna è di interesse strategico nazionale, la Provincia ne garantisca la continuità»
Il ministro ha parlato al termine dell’incontro dedicato al futuro dello stabilimento di Bolzano. Galateo: «Torniamo a Bolzano con parecchi spunti di discussione sui quali prenderemo in fretta delle decisioni nell'interesse collettivo»
IL VERTICE Pressing al Ministero
BOLZANO. "La valenza strategica della produzione siderurgica Valbruna per l'Italia e per il comparto difesa anche europeo" è stata ribadita dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, all'incontro, al ministero, a Roma, dedicato al futuro delle Acciaierie Valbruna di Bolzano.
"Nella procedura della Golden Power, che risponde a regole precise - ha detto ancora Urso - si è accertato che la produzione siderurgica della Valbruna è di interesse strategico nazionale. Alla luce di quanto discusso oggi, abbiamo comunicato alla Provincia autonoma di Bolzano che deve garantire la continuità produttiva".
"Torniamo a Bolzano con parecchi spunti di discussione sui quali prenderemo in fretta delle decisioni nell'interesse collettivo", ha dichiarato l'assessore allo sviluppo economico della Provincia di Bolzano, Marco Galateo, presente all'incontro al quale hanno partecipato anche le organizzazioni sindacali e la proprietà aziendale. Galateo, riferisce una nota, si è detto "soddisfatto" dell'esito del confronto, osservando che "sono tre le possibili strade da percorrere: non intervenire e attendere l'esito della gara; modificare il bando in uno o più punti, accogliendo le richieste dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali; revocare il bando, riaprendo il tavolo di confronto per valutare tutti gli aspetti emersi".
Nel corso della riunione, i sindacati e la proprietà hanno invitato la Provincia a considerare alcune criticità, tra cui l'eventualità che il bando venga aggiudicato a una società diversa, con il rischio di un periodo di 4-5 anni di incertezza e di mancato utilizzo del terreno provinciale, che comporterebbe l'assenza di canoni per le casse pubbliche. È stata inoltre segnalata una diffida presentata dalla proprietà nei confronti della Provincia per rivendicare un diritto di opzione d'acquisto risalente al 1995 e rimasto sospeso.