il caso

Liceo triestino testa bagni senza genere, stop della Regione

La dirigente: "Garantiamo i diritti di tutti". Dibattito tra gli studenti. L'assessora regionale all'istruzione: "Propaganda". Dibattito tra gli studenti (foto repertorio, Ansa)

TRIESTE


TRIESTE. Un liceo scientifico di Trieste, il Galilei - una delle più frequentate scuole superiori del capoluogo, con 44 classi e quasi mille alunni - ha inaugurato l'anno con quasi tutti i bagni senza distinzione fra maschili e femminili: un solo ambiente per tutti gli studenti. Lo riporta il quotidiano Il Piccolo, precisando che è una "proposta organizzativa" della dirigente scolastica, Claudia Virili, insediatasi questo mese e che ha suscitato polemiche tra Ufficio scolastico regionale e assessorato regionale Istruzione.

I bagni senza indicazione sono in fase sperimentale a un piano della sede centrale del Galilei, come previsto dalla dirigente, che nei prossimi mesi avvierà per il collegio docenti «momenti di formazione» su stereotipi e discriminazioni. Obiettivo è «garantire la tutela e il rispetto di tutti» ma in modo aperto a ogni ipotesi: «Se - precisa Virili - le ragazze mi dicono che la soluzione non le trova a loro agio o è poco funzionale, sono pronta a fare marcia indietro".

"Ridicolo" coniugare la discriminazione ai servizi igienici sostiene la dirigente dell' Ufficio scolastico regionale del Friuli, Daniela Beltrame che pensa a un eventuale "servizio aggiuntivo con la scritta 'per tutti'". Per la assessora regionale all'Istruzione Alessia Rosolen l'iniziativa è "una puntuale applicazione di posizioni politiche in un contesto sensibile, più utile alla propaganda che a promuovere la cultura dei diritti". Posizione invece più indifferente tra gli studenti, molti a favore, qualcuno contrario. 













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