Germania

Attacco col coltello alla stazione di Amburgo: 17 feriti, 4 gravi. Escluso il movente politico

Un ennesimo caso scuote la Germania. Fermata una donna di 39 anni che ha colpito all'impazzata: possibile criti psichica


Rosanna Pugliese
BERLINO


BERLINO.   Un ennesimo drammatico attacco con il coltello ha scosso oggi (23 maggio) la Germania. Ad Amburgo una donna di 39 anni, intorno alle 18, ha colpito all'impazzata attorno a sé ferendo 17 persone, 4 delle quali sono in pericolo di vita.

Subito dopo la responsabile dell'aggressione è stata fermata dalla polizia. È stata la Bild a raccontare per prima che alcuni dei feriti sono stati soccorsi anche sui treni, mentre il traffico ferroviario è stato fermato. In serata la polizia ha fatto sapere di "non avere prove che la donna possa avere avuto un movente politico" e le indagini si sono dirette su un possibile caso di crisi psichica. Nelle ore precedenti, le modalità dell'agguato avevano invece riacceso i riflettori sul terrorismo.

Del resto i numerosi attentati dell'ultimo anno, soprattutto in periodi preelettorali, hanno influenzato molto anche le decisioni politiche. Il governo di Friedrich Merz ha promesso il polso fermo sull'immigrazione e ha già annunciato di voler rafforzare i controlli alle frontiere, dislocando 3000 agenti di polizia federale a su questo fronte. Una decisione che ha sollevato comunque polemiche, comportando un problema nella gestione della sicurezza proprio negli scali ferroviari e negli aeroporti. Le misure del nuovo esecutivo insediatosi da poche settimane vengono prese anche per frenare l'ascesa dell'ultradestra di Afd, che si avvantaggia proprio del clima di generale insicurezza e cavalca la xenofobia, spingendo su un piano di "remigrazione" che dovrebbe riguardare centinaia di migliaia di persone in Germania.

Nei mesi scorsi i fatti di sangue sono clamorosamente aumentati. Lo scorso 20 maggio a Bielefeld un cittadino siriano ha ferito gravemente quattro persone. L'inchiesta è stata già assunta dalla Procura federale perché c'è più di un sospetto che si sia trattato di terrorismo. Il 21 febbraio, invece, un diciannovenne siriano aveva accoltellato un turista, ferendolo gravemente, al Memoriale dell'olocausto di Berlino. Anche in questo caso per gli inquirenti il motivo era religioso, sullo sfondo dell'odio antisemita: l'uomo voleva uccidere "ebrei". Al 22 gennaio risale uno dei casi che più ha colpito l'opinione pubblica: la morte di due persone, tra cui un bambino di due anni, per mano di un trentacinquenne afghano, anche in questo caso armato di coltello. L'anno scorso, a maggio, sempre un afghano (di 25 anni) aveva ucciso con un coltello un poliziotto e ferito altre cinque persone. A questo quadro si aggiungono, per citare solo gli eventi più recenti, l'attentato di Monaco condotto con un'auto lanciata sui passanti del 13 febbraio 2025. Anche in questo caso il movente sembra essere il radicalismo islamico. E poi l'attentato al mercatino di Natale di Magdeburg del 20 dicembre 2024, sul quale sono ancora in corso le indagini.













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