Alto Adige e Friuli rischiano la zona gialla

Cartabellotta (Gimbe): “Ma l’attuale sistema dei colori non tiene conto del declino della copertura vaccinale”



ROMA. Ad oggi, solo il Friuli-Venezia Giulia e la Provincia Autonoma di Bolzano "sono molto vicini alla zona gialla" visto che, oltre all'incidenza settimanale superiore a 50 casi per 100.000 abitanti, presentano entrambi i tassi di occupazione ospedaliera superiori o prossimi alle soglie del 15% in area medica e del 10% in terapia intensiva. Lo ha detto il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta a proposito dei dati dell’ultima settimana.

Tuttavia, sottolinea Cartabellotta, "bisogna tenere conto che l'attuale sistema per l'assegnazione dei colori alle Regioni è stato elaborato quando non esistevano dati sul declino della copertura vaccinale, né sulla necessità della terza dose. Con queste regole, durante i mesi invernali di aumentata circolazione virale, nelle Regioni con coperture vaccinali più basse o in ritardo sulla somministrazione della terza dose c'è il rischio di sovraccaricare gli ospedali senza cambiare colore. Anche perché - conclude - le Regioni hanno la possibilità di aumentare i posti letto disponibili, sottraendoli ad altri malati, o dimettere pazienti Covid in strutture private". 

In 84 Province si registra un'incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Umbria e Veneto tutte le Province raggiungono o superano tale soglia. "Di fronte a questi numeri è inaccettabile che gli amministratori non abbiano introdotto restrizioni locali, seppur impopolari, accettando il rischio che la diffusione del contagio trascini l'intera Regione in zona gialla", commenta il Cartabellotta.













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