Caso Almasri, Unterberger attacca il Governo: «Vicenda vergognosa per l’Italia»
Secondo la presidente del Gruppo per le Autonomie la Libia s’è dimostrata più avanti del nostro Paese per quanto riguarda i diritti umani
ROMA. «Sui diritti umani, la Libia si dimostra più avanti del Governo italiano. A Tripoli è stato emesso un ordine di arresto per Almasri, il torturatore di migranti che il Governo Meloni aveva riportato nel suo Paese su un aereo di Stato, ignorando il mandato di cattura della Corte Penale Internazionale. Ora, con ogni probabilità, Almasri verrà consegnato proprio a quella Corte dalle autorità libiche».
È il commento della presidente del Gruppo per le Autonomie Julia Unterberger, che torna sulla vicenda criticando la gestione italiana del caso.
«Tra ministri che si contraddicevano e una campagna di delegittimazione contro la Corte Penale Internazionale, quella vicenda ha rappresentato una pagina nera per un Paese che dovrebbe essere in prima fila nella difesa dei diritti umani, avendo contribuito alla nascita della stessa Corte con lo Statuto di Roma».
Secondo Unterberger, l’iniziativa delle autorità libiche rappresenterebbe un confronto imbarazzante per l’Italia: «Oggi quella pagina buia si trasforma in un’onta. Ciò che il Governo italiano non ha avuto il coraggio di fare, lo hanno fatto le autorità libiche. Nessuna realpolitik può giustificare la protezione di un torturatore accusato di aver stuprato bambini».
La senatrice chiede ora che l’esecutivo faccia chiarezza e ribadisca il proprio impegno sul fronte dei diritti umani e del rispetto delle istituzioni internazionali.