Covid: ospedali Gb invasi, impatto su trapianti e urgenze

A Birmingham sospese operazioni. Ma l'ondata inizia a frenare

LONDRA


(ANSA) - LONDRA, 14 GEN - Prende forma sempre più concreta l'ombra di una saturazione degli ospedali britannici in conseguenza della nuova ondata dilagante di contagi da Covid alimentati nel Regno da una più aggressiva 'variante inglese' del virus. La minaccia, almeno in alcuni nosocomi, è già realtà a quanto riportano i media, citando casi di trapianti o altri interventi chirurgici rinviati, nonché dati su un allungamento delle liste di attesa per servizi ordinari o anche d'una certa urgenza. La situazione, rileva un rapporto del servizio sanitario nazionale (Nhs), si riflette pure sui reparti di pronto soccorso, con un calo del 18% delle ammissioni dei pazienti registrata il mese scorso in Inghilterra rispetto all'anno precedente. Mentre un grande ospedale di Birmingham, terza area metropolitana del Regno per popolazione, ha addirittura sospeso al momento tutti i trapianti di rene. Di positivo c'è tuttavia la tendenza degli ultimi 2 giorni a un rallentamento del flusso di ricoveri per Covid a Londra e nel sud-est inglese, principali focolai di questa nuova ondata nelle ultime settimane. Un segnale che induce oggi l'infettivologo e biologo matematico Neil Fergusson, docente all'Imperial College noto per i suoi modelli di riferimento sulla pandemia in Gran Bretagna nonché come teorico del lockdown e consulente governativo, a ipotizzare che il terzo confinamento nazionale stia dando infine frutto. E che l'impennata dei ricoveri possa iniziare a regredire in tutto il Paese, con il raggiungimento del cosiddetto 'plateau', "dalla prossima settimana". (ANSA).













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