Politica

Crisi di governo sempre più vicina. Renzi: “Pronti ad andare all’opposizione”

Ore decisive per le sorti dell’esecutivo Conte, M5S spara a zero contro Italia Viva



ROMA. Crisi di governo sempre più vicina. Italia Viva smentisce "passi indietro". Nelle ultime ore, spiegano fonti qualificate renziane, si sta cercando un luogo dove fare una conferenza stampa domani pomeriggio, mercoledì 13 gennaio, alla Camera o al Senato per comunicare se ci sarà o meno lo strappo con l’esecutivo Conte. 

Alla conferenza stampa parteciperà il leader di Italia Viva Matteo Renzi. "Se il presidente del Consiglio ha preso questa linea - ha detto oggi Renzi al Senato - evidentemente è convinto di avere i numeri e va bene così, si chiama democrazia parlamentare e noi si va all'opposizione". Si deciderà tutto nella notte tra oggi, martedì 12 gennaio, e domani.

A chi gli chiedeva se nel Consiglio dei ministri di stasera Italia Viva ritira le sue ministre dal governo, Renzi ha risposto così: “Sembra che sia il ritiro dei panni, stiamo parlando di donne con un'esperienza straordinaria. Vediamo che tipo di discussione viene fuori e domani facciamo una conferenza stampa e ne parliamo".

"Chi sta tenendo in ostaggio il Paese non sta di certo in Iv. Andare avanti con le minacce, non aiuta nessuno" ha spiegato oggi ai cronisti Teresa Bellanova, capo delegazione di Iv. "Non abbiamo detto "Conte o niente", è Conte che sta tenendo in ostaggio la sua maggioranza", ha aggiunto la ministra. "Bisogna prendere atto che una fase è chiusa - ha proseguito - e capire se si possa aprire un percorso di riscrittura di un programma. Si era iniziato a farlo, per iniziativa di Renzi, Zingaretti, Crimi e Speranza, che avevano incontrato Conte a novembre".

Intanto Matteo Renzi e Roberto Speranza hanno avuto nelle ultime ore un colloquio telefonico nel quale il leader di Iv ha assicurato al ministro della Salute che, comunque vada il dibattito in Cdm, domani in Parlamento Iv voterà le risoluzioni di maggioranza sullo stato di emergenza legato al Covid. Lo avrebbe spiegato, a quanto si apprende, il capogruppo di Iv al Senato Davide Faraone, in una riunione di maggioranza che precede la capigruppo. Faraone avrebbe duramente attaccato Conte per quanto trapelato da Chigi stamane pur ribadendo che Iv, a prescindere dagli sviluppi della crisi di governo, non farà mancare il sostegno alle misure sull'emergenza Covid.

Iil Consiglio dei ministri per il nuovo scostamento di bilancio, destinato a finanziare il decreto ristori, e per il varo del nuovo decreto legge Covid è invece in programma per giovedì, 14 gennaio. Lo spiegano fonti di maggioranza secondo le quali si attendono però gli sviluppi della possibile crisi di governo e non si esclude che il Cdm possa tenersi anche domani. Il Consiglio dei ministri convocato questa sera alle 21.30 ha all'ordine del giorno solamente il Recovery plan.

E, sulla eventuale crisi, scende in campo anche Alessandro Di Battista che attacca frontalmente il partito di Renzi accusandolo di squallore: "Da quando i cosiddetti renziani - ovvero un mediocre manipolo di politicanti assetati di potere e poltrone - hanno aperto, ovviamente solo sui giornali, la crisi di governo, sono morte, di Covid, 16570 persone. 16570 persone che oggi ricevono meno spazio delle dichiarazioni del mediocre manipolo", scrive Di Battista su Fb. 

Nella maggioranza le continue minacce di Renzi di far uscire le "sue ministre" dal governo vengono accolte con fastidio e preoccupazione. "Il Pd continua a chiedere un rilancio di governo ma una cosa è chiedere di rafforzarlo un'altra è farlo cadere. Il Pd ha promosso il rilancio ma rilancio non è mandare a casa il governo o provocare una crisi che il 99% italiani non capisce. E' un grave errore politico e io lancio un appello al buon senso", ha detto oggi il segretario del Pd Nicola Zingaretti a Sky Tg24. "e Iv ritira le ministre l'evoluzione "sarà una valutazione che farà il premier Conte con il presidente Mattarella, spero che ci si renda conto che così si entra in un tunnel di cui nessuno conosce l'uscita", ha aggiunto Zingaretti secondo il quale se "il vaso si rompe, i cocci non si rimettono insieme". E ancora: “La crisi di governo è un grave errore politico, penalizza l'Italia anche all'estero. Risolviamo i problemi e non creiamoli".

"Una crisi di governo è inspiegabile. Non solo perché siamo nel bel mezzo di una pandemia e dobbiamo fare il decreto ristori. Ma anche perché questo è l'anno in cui l'Italia presiederà il G20 e in Italia ci sarà la conferenza globale sulla salute", ha affermato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ad Agorà su Raitre. "La crisi non interessa agli italiani ma neanche all'estero", sottolinea. "Il Mes non è un tema ideologico ma un prestito a delle condizioni così difficili e così complicate che nessun Paese europeo lo ha chiesto", ha proseguito Di Maio. "

Il capo politico del M5S Vito Crimi definisce un "Tradimento agli italiani" la possibilità che i ministri di Italia Viva escano dal governo. "Mi sembra un'ipotesi impensabile, sarebbe un tradimento verso gli italiani nel momento più difficile. Stiamo lavorando e facendo molto e tante cose ci sono da fare. Le persone ci chiedono risposte, hanno bisogno di aiuto e che le istituzioni si facciano carico dei loro problemi, compiendo fino in fondo loro dovere. Chiamarsi fuori ora sarebbe di fatto un sabotaggio ai danni del Paese".

Poche ore e si saprà quale sarà il destino del governo Conte. Mattarella sta seguendo in tempo reale l’evoluzione della situazione: poi deciderà come muoversi













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