la lotta al virus

Ordine dei Medici: “Dedichiamo la candidatura al Nobel ai 341 colleghi che hanno perso vita”

Il presidente Filippo Anelli: “La nomina del personale sanitario italiano al Nobel per la Pace è un riconoscimento all'impegno e all'abnegazione dei professionisti della salute nella pandemia da Covid-19”



ROMA. “La nomina del personale sanitario italiano al Nobel per la Pace è un riconoscimento all'impegno e all'abnegazione dei professionisti della salute nella pandemia da Covid-19 e non può che farci piacere. Ringraziamo quindi la Fondazione Gorbachev per la designazione e il Comitato per il Nobel di Oslo per l'accettazione”. Così dichiara all'Ansa il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli.

"I medici si sono spesi con impegno e abnegazione, senza risparmiarsi e anche a costo della vita: sono ad oggi 341 i colleghi che non ce l'hanno fatta - continua Anelli -. A loro dedichiamo idealmente questa nomina e tutti i riscontri positivi che sta, in queste ore, ricevendo". Ultimo fra i medici caduti per il Covid, ricordati sul Portale della Fnomceo, Mauro Serena, Medico di Medicina Generale in pensione del Canavese, attivo come cardiologo.

"I medici hanno pagato anche con la vita l'aderenza ai principi del Codice di Deontologia Medica e del Giuramento - continua Anelli -. Hanno risposto sì a ogni richiesta di aiuto, memori di quella promessa di curare tutti, senza discriminazione alcuna. Anche se le mascherine non si trovavano, se i guanti erano finiti. È questo che è successo al nostro Roberto Stella, che, per la Fnomceo, curava la formazione dei medici. È questo che è accaduto a molti altri, ai quasi 127mila operatori sanitari contagiati".

"Nonostante tutto, i medici hanno continuato a svolgere il loro lavoro, moltiplicando i sacrifici e le rinunce: oggi più che mai possiamo dire, a ragion veduta, che sono loro, che sono i professionisti e gli operatori, il vero tessuto connettivo che ha tenuto e tiene in piedi il Servizio sanitario nazionale. Che sono loro i garanti dei diritti dei cittadini, i fautori di quella che è stata definita la democrazia del bene - conclude -. Ora i medici stanno offrendo al Paese tutto il loro apporto per uscire dalla crisi, tramite la campagna di vaccinazione, per la quale tutti i 450.000 medici e odontoiatri sono scesi in campo, rispondendo alla chiamata deontologica di tutelare i cittadini: a infoltire l'esercito dei medici dipendenti e di quelli reclutati come vaccinatori, sono ora arrivati 168000 tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, odontoiatri, medici specializzandi, medici volontari".













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