Politica

Scontro totale tra Renzi e Conte, crisi di governo sempre più vicina

Approvato nella notte dal Consiglio dei Ministri il Recovery Plan italiano. Oggi Italia Viva può far saltare l’esecutivo



ROMA. Il Recovery Plan italiano c'è, il governo Conte-bis, fra una manciata d'ore, potrebbe non esserci più. Il Consiglio dei ministri notturno sul Piano di ripresa e resilienza certifica lo scontro totale tra il premier Giuseppe Conte e Matteo Renzi. 

I margini di trattativa, dopo il Cdm, che ha approvato il Recovery, si assottigliano ulteriormente. Se nel pomeriggio di ieri, 12 gennaio, fonti di maggioranza evocavano ancora la possibilità di un vertice tra i leader per una ricucitura e, prima di entrare a Palazzo Chigi, Vincenzo Spadafora vedeva ancora le "condizioni per gesti di responsabilità", alla fine della riunione l'impressione è che non restino molti margini per ricompattare la maggioranza.

Tanto che continuano a circolare voci e conteggi sui possibili "responsabili" pronti a prendere il posto di Iv al Senato: si accredita l'uscita di 4 senatori dal gruppo di Renzi e ben 8 da Forza Italia. E' sul Mes intanto che si consuma l'ultimo scontro tra Iv, Conte e gli altri partiti alleati. Le ministre renziane definiscono "incomprensibile" la rinuncia al fondo salva-Stati, lamentano ritardi sulle urgenze del Paese e sui nuovi ristori.

"Il Mes non è compreso nel Next Generation, non è questa la sede per discutere il punto", è la replica di Conte, che invita a "non speculare sul numero dei decessi in Italia per invocare l'attivazione del Mes", con "un accostamento che offende la ragione e anche l'etica".

Oggi Italia Viva comunicherà in conferenza stampa se le sue ministre si dimetteranno: la crisi è sempre più vicina.













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