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Verso il richiamo del vaccino contro il Covid come quello per l’influenza

Il sottosegretario Sileri: la “quarta dose” possibile in autunno solo per le fasce più a rischio 


di Manuela Correra


ROMA. Non ci sarà, probabilmente, una 'quarta dose' di vaccino anti-Covid estesa a tutta la popolazione italiana. Se l'andamento epidemiologico confermerà il trend attuale di discesa delle curve e l'avvio di una fase di diffusione endemica del virus SarsCoV2, l'ipotesi più concreta è infatti quella di una nuova dose vaccinale in autunno solo per le fasce più a rischio della popolazione, come ad esempio gli anziani o gli operatori sanitari.

Insomma, si potrebbe procedere ad un richiamo 'mirato' per particolari categorie come accade per l'influenza.

E' questo lo scenario più verosimile secondo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, e dello stesso avviso è anche il consulente scientifico del ministro della Salute Walter Ricciardi così come il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta.

Mentre dunque sta per essere avviata dal primo marzo la somministrazione della quarta dose per i soggetti immunodepressi, si discute di quale sarà la via da prendere anche per il resto della popolazione.

"Saranno le evidenze scientifiche a suggerirci la strada migliore: è possibile che dopo l'estate e con l'inizio della stagione fredda - spiega Sileri all'Ansa - si possa valutare la somministrazione di una dose vaccinale di richiamo anti-Covid alle fasce della popolazione più a rischio, come ad esempio gli anziani, analogamente a quanto già avviene per altre patologie come l'influenza".

Da parte sua, Ricciardi ricorda come le case farmaceutiche "stanno sperimentando vaccini che coprono da tutte le varianti. Fino a che non arriveranno questi nuovi preparati bisognerà allargare per gradi la platea della quarta dose: prima i grandi anziani e poi - afferma - i più esposti al rischio, cioè gli operatori sanitari. Specialmente prima dell'inverno".

Che una dose ulteriore non sia da generalizzare lo sostiene pure il presidente di Gimbe: "Ad oggi per la popolazione generale non ci sono evidenze scientifiche che dicano che serve la quarta dose", autorizzata invece nei giorni scorsi in Italia dall'Aifa proprio per gli immunodepressi.

Ciò anche perchè, rileva Massimo Ciccozzi, direttore dell'Unita' di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma, "stiamo andando verso una fase endemica del virus SarsCoV2. In questo contesto sarà comunque necessaria una dose di richiamo, che tuttavia dovrebbe essere consigliata solo alle fasce a rischio a partire dagli anziani, perchè, proprio come accade per l'influenza stagionale, sono questi i soggetti più a rischio di conseguenze gravi". 













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