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Yemen: ad Amman colloqui per il rilascio di 300 prigionieri

Riprese le trattative in Giordania tra le parti in guerra nello Yemen. Tra i prigionieri, c’è anche il fratello del presidente Mansur



BEIRUT. Sono ripresi nelle ultime ore ad Amman, in Giordania, i colloqui tra le parti in guerra in Yemen per uno scambio di alcune centinaia di prigionieri, tra cui spicca il nome di uno dei fratelli del presidente yemenita filo-saudita Abed Rabbo Mansur Hadi.

Lo riferiscono oggi i media panarabi, secondo cui nella capitale del regno hascemita si sono incontrati ieri i rappresentanti degli insorti yemeniti Huthi, considerati vicini all'Iran, ed esponenti del governo lealista yemenita sostenuto dall'Arabia Saudita, per il rilascio di 300 prigionieri.

Nell'ottobre scorso, le parti avevano concluso uno scambio di prigionieri di circa mille persone in quello che finora è stato il maggiore scambio tra le parti in guerra da cinque anni. Finora, secondo i media, in tutto circa 15mila prigionieri di guerra, detenuti da entrambe le parti, attendono di tornare alle loro famiglie secondo un accordo-quadro raggiunto nei colloqui in Svezia del dicembre del 2018.

Organizzazioni umanitarie internazionali hanno più volte denunciato le parti belligeranti in Yemen, incluse le forze degli Emirati Arabi Unite presenti nella zona del porto meridionale di Aden, di violazioni e torture nei confronti dei prigionieri di guerra.













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