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Presbiacusia: affrontare la perdita uditiva dopo i 60 anni

Una patologia che interessa ben l’80% degli anziani e che può essere invalidante. Ecco come riconoscerla e come porre rimedio grazie agli apparecchi acustici



Con il termine presbiacusia si indica la diminuzione dell’efficienza della percezione uditiva nelle persone anziane, a causa della degenerazione delle cellule neurosensoriali. Secondo le stime, questa patologia interessa addirittura l’80% degli anziani.

I segnali a cui prestare attenzione

“…Ma io sento benissimo!” Chi soffre di presbiacusia senza rendersene conto, pronuncia spesso questa frase. Ma siamo proprio sicuri che il nostro udito funziona bene? Ecco alcuni segnali a cui prestare attenzione, perché potrebbero indicare un’eventuale presbiacusia:

-          Chiedete spesso alle persone di ripetere quanto dicono

-          Non sentire regolarmente alcune frasi delle conversazioni a cui partecipate

-          Avete un lieve fischio nell’orecchio (acufene)

-          I parenti e gli amici vi dicono che parlate troppo forte

-          Dovete alzare il volume della TV in modo eccessivo per poter sentire 

L’indagine per conoscere la sensibilità uditiva

L’esame audiometrico è un’indagine per conoscere la sensibilità uditiva che richiede pochi minuti. Viene effettuato in un ambiente silenzioso con uno strumento detto audiometro. Tramite cuffie al paziente vengono fatti ascoltare suoni a diverse frequenze ed intensità per trovare la soglia uditiva (intensità minima percepita), la quale indicherà lo stato di salute del sistema uditivo.

Un aiuto dagli apparecchi acustici

Nel caso fosse accertata la presbiacusia è bene non vergognarsi ma cercare di contenere il più possibile e quanto prima gli effetti che un simile problema di udito potrebbe avere sulla buona funzionalità cerebrale. Informare i propri cari della perdita di udito e ricorrere all’uso degli apparecchi acustici aiuta a recuperare la serenità.

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