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Economia e sostenibilità in Alto Adige: 4 realtà a confronto

Al Forum organizzato dal nostro giornale, moderato dal direttore Alberto Faustini, hanno partecipato Mauro Santini (Gruppo Santini), Heinz Peter Hager (Signa Italia), Stefano Borgognoni (Cassa di Risparmio-Sparkasse) e Mauro Marchi (Alperia)



BOLZANO. Economia ed ambiente. Mondi da mettere in dialogo: un imperativo visti i cambiamenti climatici in atto. Ieri ci ha provato l'Alto Adige con un forum che si è tenuto presso la sede del giornale in via Volta a Bolzano. Moderato dal direttore Alberto Faustini, vi hanno partecipato Mauro Santini, Ceo del Gruppo Santini, azienda attiva nella gestione dei rifiuti, Heinz Peter Hager, presidente di Signa Italia (sua tra le altre la realizzazione del Waltherpark), Stefano Borgognoni, responsabile direzione Sviluppo strategico della Cassa di Risparmio-Sparkasse e Mauro Marchi, vicepresidente del consiglio di gestione di Alperia, la società energetica provinciale.

Con loro un folto pubblico composto da imprenditori e rappresentanti del mondo economico. Oltre al presidente della Provincia, Arno Kompatscher, il vice Giuliano Vettorato ed il sindaco del capoluogo, Renzo Caramaschi. Quest'ultimo ha ricordato come Bolzano abbia un territorio molto ristretto da utilizzare. «Lo spazio è sempre più ridotto, per questo la sostenibilità è il problema del futuro e dovremo abituarci ad affrontarlo tutti insieme, chiedo alla Provincia di dare un premio ai Comuni che raggiungono gli obiettivi in tema di sostenibilità», così Caramaschi, rivolgendosi a Kompatscher. Quest'ultimo risponde immediamente al sindaco.

«Adesso abbiamo gli strumenti di monitoraggio, dove ci misuriamo come Alto Adige, tenendo presente che in questa provincia se vediamo il grado di soddisfazione degli abitanti, da un lato si dice di stare bene e dall'altro si capisce che gli altoatesini tanto contenti non sono», spiega il governatore altoatesino. «Non tutto funziona ed il problema è che in questo periodo è venuta meno la speranza, penso ai problemi dei giovani. Per questo bisogna porre i riflettori anche sulla sostenibilità sociale, oltre che naturalmente a quella economica», evidenzia Kompatscher, facendo i complimenti alla redazione per come vengono trattati tali argomenti su questo giornale.

Un forum, quello di ieri, che come ha ricordato Faustini «è una prima dopo il periodo del Covid», un appuntamento cui se ne aggiungeranno altri. «Noi prevalentemente costruiamo sul costruito, parliamo di qualità della vita che non è solo l'alloggio, ma è anche lavorare, è socializzare. Se vediamo il Waltherpark, ci troviamo appartamenti, uffici, alloggi anche in affitto a prezzi di mercato, il centro commerciale, un albergo. Ci lavoreranno complessivamente 1.400 persone "full time equivalenti". Vogliamo una casa viva», spiega Hager. «Lavoriamo sulle infrastrutture, il tunnel la piazza, il parco. Su quest'ultimo vorremmo avere il management in accordo con il Comune, perché possa essere vivibile», ancora il presidente di Signa Italia, che punta anche alla sostenibilità dei materiali da costruzione, riciclando quelli già utilizzati. «In questi anni è cambiato il trend, viene molto più apprezzata l'attività di recupero. Se non recuperiamo le risorse, non ce ne saranno per le generazioni future», sottolinea Mauro Santini, ricordando che il «lavoro del suo Gruppo è fatto anche in investimenti in tecnologia ed in processi, parti integranti della sostenibilità. Non solo teoria, ma pratica».

«Lavorare a Bolzano è un vantaggio sia nei confronti dei nostri competitori che verso i clienti che vogliono investire e crescere nel settore ambientale», ancora Santini. Concetti nuovi che stanno prendendo piede: prima l'economia circolare poi il profitto sostenibile.

Ma per una banca cosa significa sostenere la sostenibilità? «Come istituto bancario le leve che usiamo sono le stesse di quando facciamo economia: risparmio, credito e la nostra filiera distributiva. Significa aiutare la nostra clientela in quest'ambito. Crediti che arrivano alle aziende del Pnrr e da un nostro plafond di oltre 400 milioni di euro. Poi abbiamo fatti i compiti a casa nostra, crescendo economicamente e riducendo le emissioni nocive», afferma Stefano Borgognoni.

Infine un'azienda come Alperia. «Gestiamo, a livello di Gruppo, la sostenibilità come un tema globale: lo facciamo con l'acqua, valorizzandola ed inserendola nel tessuto secondo le normative, ma poi riguarda tutte le nostre "business unit", dalla generazione alla distribuzione di energia, come si evince dal nostro bilancio di sostenibilità, con obiettivi che vengono premiati quando si raggiungono», chiude Mauro Marchi.

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