L’Alto Adige in movimento
L’editoriale di Mirco Marchiodi, direttore del quotidiano Alto Adige. Guarda il Forum 2025 integrale
L’Alto Adige è in movimento. Lo è come territorio, come società, come idee. E noi, che questa terra la raccontiamo ogni giorno, cerchiamo di tenere il passo, provando a capire la direzione verso cui si dirige. Per quanto riguarda la sostenibilità, e in particolare la mobilità, la strada imboccata sembra quella giusta. In occasione del nostro Forum 2025 dedicato al tema “green mobility”, abbiamo parlato di soluzioni concrete e innovative lanciate dalle nostre imprese sul territorio.
Ci sono molti aspetti positivi da sottolineare: il primo è che lo sforzo riguarda tutti, sia il settore pubblico che le imprese private. Punta ad esempio sulla mobilità elettrica la Provincia e con lei la Sasa, che per i suoi autobus sta testando anche la via dell’idrogeno per un trasporto pubblico sempre più pulito; ci sta scommettendo in maniera importante Alperia, che sull’energia verde, compreso il suo utilizzo per la mobilità, ha incentrato il suo core-business; ci crede il settore del trasporto merci, che al Forum è rappresentato da Gruber Logistics; e ci stanno scommettendo anche le banche, aiutando le imprese a finanziare la transizione green come fa ad esempio il gruppo Sparkasse, perché tra gli investimenti maggiormente orientati al futuro, in questo momento ci sono soprattutto quelli che guardano a salvaguardare il nostro ambiente.
Questi, e altri esempi virtuosi, li abbiamo raccontati in questo speciale. Uno speciale in cui troverete però anche molto altro, perché la sostenibilità va declinata lungo tre direttive: ambientale, sociale, economica. In particolare della prima – la sostenibilità ambientale – ci ha parlato il climatologo Luca Mercalli nella sua intervista in cui sottolinea l’urgenza di un cambiamento, prima di tutto, di stili di vita. E mi piace citare lo stesso Mercalli quando dice che questo cambiamento è una nostra responsabilità verso i giovani, quelli di oggi e quelli di domani.
La sostenibilità sociale l’abbiamo approfondita con Massimiliano Bonacchi, professore di Accounting della Libera Università di Bolzano, che ha sviluppato una particolare classifica che parte dai fatturati economici, ma poi va a misurare l’impatto ambientale e sociale che un’impresa ha sull’eco-sistema in cui si muove. E la sostenibilità economica l’abbiamo fotografata attraverso la top 100 delle imprese altoatesine in termini di fatturato realizzata dalla Camera di Commercio di Bolzano: perché solo ciò che si guadagna, può essere poi anche redistribuito e reinvestito.
Ci sono tanti numeri in questo speciale, perché è dai dati che bisogna partire per interpretare il cambiamento in atto. E ci sono numerose possibili soluzioni da implementare per la mobilità didomani. Molte già integrate nella strategia di sostenibilità “Everyday for future” dell’Alto Adige lanciata dalla Provincia, altre ancora da valutare.
Leggendo i contributi di questo inserto, una cosa appare chiara: un cambio di passo sarà indispensabile, non possiamo stare fermi. La buona notizia, quella da cui siamo partiti per preparare questo dossier, è che l’Alto Adige lo ha capito ed è già in movimento. Continueremo a seguire questo viaggio anche sulle pagine del nostro giornale, cercando di contribuire così a sviluppare ulteriormente il dibattito su dove vuole andare questa nostra terra, a promuovere nuove idee, a far emergere nuove soluzioni.