La casa delle emissioni zero
Se si entrasse una mattina in Alperia l’idea è che l’orizzonte “emissioni zero” faccia parte dell’arredamento
Sarà per le auto elettriche parcheggiate fuori, per le colonnine a fianco, per le scritte “net zero” che appaiono come un indicatore di volontà. L’anima è l’acqua, poi. E questo fa capire molte cose. Spiega, ad esempio, come questa terra abbia una percezione tutta sua del pulito energetico, visto che l’idroelettrico è la direttrice dentro la quale si sono mosse tutte le aziende pubbliche prima che un grande patto territoriale le facesse confluire in Alperia.
“Energia sostenibile per tutti”, parole del direttore generale Luis Amort non è mai stato solo uno slogan. E dunque la sostenibilità come identità aziendale non esclusivamente una strada fatta di forme da raccontare ma di sostanza da praticare. Che poi tutto questo si possa tradurre realisticamente in una spinta alla transizione anche nella mobilità lo dice l’ultima decisione presa dal cda che ha fatto rumore da subito: le tariffe di ricarica, dal primo di marzo, sono state abbassate a 0,35 euro per chilowattora.
A guardar bene, un record. In Italia e in Europa il costo di una ricarica rapida è infatti compreso tra 0,60 e 0,90 euro. La nuova tariffazione, vista da Amort, come un reale incentivo alla transizione elettrica sulle strade, ha un nome: “Easy charge plus”. È praticabile dai clienti Alperia sulla rete Neogy, che ormai percorre tutta la provincia. Per i non clienti Alperia si sale, ma di poco. Il programma fa terminare questa promozione nel febbraio del prossimo anno ma l’idea è che possa essere rinnovata anche alla luce della progressione della mobilità elettrica. Per dire di un’altra cifra molto correlata: nel 2024 la quota di veicoli elettrici tra le nuove immatricolazioni di auto private è salita al 14,8%. Nello stesso periodo, la quota nell’Unione europea è stata del 13,8% e in Italia del 4,16%.
A supporto di questa riconversione c’è da aggiungere che i finanziamenti pubblici a questo tipo di mobilità pulita sono stati stanziati dalla Provincia 1,65 milioni di euro. Nel 2018 erano stati 87mila. Poi, ci sono gli obiettivi in funzione della rete infrastrutturale a supporto dell’elettrico. E si tratta di una rete strettamente connessa al lavoro e gli obiettivi di Alperia: entro la fine del 2026 in Alto Adige dovrebbero essere stati installati un totale di 1000 punti di ricarica.
Almeno uno in tutti i 116 Comuni del territorio. Alperia, per parte sua, guarda alla green mobility come orizzonte da far lievitare insieme a una serie di supporti sia tariffari che di facilitazioni per la sua diffusione ma resta, nel suo insieme, il principale provider di servizi energetici per l’intero territorio. Inoltre, ecco la cifra che offre l’immagine di una intera filiera produttiva e imprenditoriale, uno dei primi tre produttori di energia elettrica in Italia. Con al centro una strutturale predisposizione alla sostenibilità come identità aziendale, visto che l’idroelettrico è la fonte energetica più pulita.
Ed è dai suoi snodi storici legati a questa fonte primaria che si deve la nascita di Alperia Green Future nel 2022, che transita verso obiettivi prestigiosi come il suo “net zero” da realizzarsi entro il 2040. Ma è la mobilità elettrica, all’interno di questa geografia di transizione green complessiva, che sta prendendo velocità. Partendo da una percentuale: i veicoli di strada e dunque il traffico sono oggi responsabili del 44% delle emissioni di gas serra in Alto Adige. Il Piano clima mira a ridurle del 40% nel 2040 ma è evidente che gran parte di questi obiettivi passano attraverso l’energia pulita, l’incremento della rete di colonnine di ricarica e di una politica di tariffazione energetica per le auto che vada sempre più a rendersi concorrenziale con le fonti fossili tradizionali. Ed è qui, su questo terreno, che Alperia sta dicendo: noi ci siamo.
MOBILITÀ SOSTENIBILE: AlpsGo SEMPLIFICA L’ELETTRICO
Un piano ambizioso per un Alto Adige a zero emissioni: più colonnine, meno burocrazia, più elettrico.
Le novità si prendono al volo se è comodo prenderle. Senza troppa burocrazia e vincoli. L’auto elettrica, ad esempio. Uno dei problemi, di dice, è trovarla a buon prezzo. Un altro è scovare le colonnine per ricaricarla un po’ dappertutto. Sulla questione c’è un’idea in campo. Meglio: più di un’idea. Si può prendere un’auto elettrica con semplici passaggi: una registrazione, la prenotazione, il ritiro e, dopo la guida, la sua restituzione. Come una bici a noleggio, ecco le “quattro ruote in affitto”.
Ma senza troppi giri di documenti, basta una app e un telefonino. Questo è quanto ha messo in campo Alperia e il progetto - attuato ormai - che lo sta guidando sul territorio si chiama “AlpsGo”. Si tratta di un inedito servizio di car sharing che, oltre ai privati, ha soprattutto le aziende nel mirino, visto che solitamente i loro mezzi sono usati durante la settimana e posti a risposo nel week end col rischio di una dispersione delle risorse.
Nel caso di AlpsGo, invece, ogni imprenditore potrà gestire le proprie esigenze di mobilità impegnando una macchina esclusivamente nelle ore in cui ha effettivo bisogno modulando la spesa e gli orari in base alle esigenze.
Poi c’è un’altra questione ribadita più volte da Daniel Alfreider: “Il piano di mobilità provinciale prevede entro il 2030 che il 20% dei turisti che si muovono in Alto Adige - spiega l’assessore - viaggino in treno per arrivarvi”. Questo significa che, laddove non sia possibile l’uso della bici, molto sollecitato al proposito, si possa trovare un’opzione di movimento sostenibile, a basso costo e diffusa sul territorio.
Infatti i nuovi veicoli elettrici sono disponibili a noleggio oltre che nel capoluogo anche a Bressanone, Lana, Merano e Malles. Dunque, guardando la geografia, con una logistica che guarda ai privati, alle aziende ma anche ai flussi turistici sul territorio. L’altro nodo che tocca l’elettrico è poi quello delle ricariche. In particolare la diffusione delle colonnine. Alperia, su questo punto, ha già avviato una campagna di riduzione dei costi per kw ore che l’ha condotta ad offrire ai propri clienti la tariffa più bassa in assoluto: 0,35 euro. e 0,55 per non clienti in Alto Adige. Ma poi c’è la strategia ad ampio respiro. E questa ha già un orizzonte definito: l’installazione di fi no a mille punti di ricarica entro il 2026.
Basta, al riguardo, dare un’occhiata alla cartina della provincia qui sopra, dove si può vedere come il territorio raggiunto e in fase di raggiungimento dalle colonnine di ricarica sia ormai in grado di coprire tutto l’Alto Adige, anche i comuni più isolati. Dunque risulta evidente l’approccio complessivo all’elettrico, di cui Alperia è il motore e il protagonista tecnologico.
Da un lato l’aggiramento degli ancora alti costi dell’auto elettrica sul mercato libero attraverso la messa a disposizione di mezzi dell’ultima generazione con tariffe basse e semplicità di affitto dello stesso; dall’altra l’infittirsi della rete delle colonnine senza le quali qualsiasi tecnologia lasca il tempo che trova.
ALPERIA: LEADER DELL’IDROGENO VERDE PER LA MOBILITÀ DEL FUTURO
Alperia, guarda oltre la mobilità elettrica e investe anche nell’idrogeno verde, la tecnologia a zero emissioni e prodotta da fonti rinnovabili, che promette di rivoluzionare i trasporti. L’azienda supporta il Centro Idrogeno di Bolzano, un polo di eccellenza con un impianto di produzione e la prima stazione di rifornimento pubblica in Italia e prevede di espandere l’infrastruttura con nuovi progetti, tra cui un impianto a Bolzano e una stazione di rifornimento a Brunico, in vista delle Olimpiadi Invernali 2026.
Luis Amort, Direttore Generale di Alperia, ha sottolineato come l’idrogeno verde sia un’opportunità per guidare il cambiamento verso un sistema di trasporto più innovativo e sostenibile, contribuendo alla transizione ecologica e a un futuro più verde.