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Mobilità

Ricerca e sviluppo accelerano il futuro della mobilità

Noi, Aes e Opendatahub.com insieme per supportare le aziende



Il settore automobilistico è uno dei pilastri dell’economia europea, contribuisce al 7% del Pil e impiega circa 13,8 milioni di persone (Fonte Anfia). Solo in Alto Adige, sono oltre 800 le imprese che operano nei settori automotive e automation: insieme danno lavoro a 16 mila persone, generando due miliardi e mezzo di euro di fatturato; mentre ben un’auto su tre, in Europa, monta almeno un componente sviluppato e prodotto in provincia di Bolzano.

Ma l’industria automobilistica è chiamata ad affrontare grandi trasformazioni: dalla riduzione delle emissioni alla competizione internazionale. Sfide che il comparto altoatesino raccoglie puntando su innovazione e sinergie.

«Abbiamo aziende eccellenti sul territorio che hanno innovato fin dal primo giorno. Il nostro ruolo, come NOI Techpark, è aiutarle ad affrontare le nuove sfide investendo in ricerca e sviluppo» - spiega Vincent Mauroit, Director of Innovation & Tech Transfer del NOI Techpark.

E aggiunge: «Con conoscenze e tecnologie all’avanguardia possiamo supportare il tessuto imprenditoriale a superare le attuali complessità e a cogliere nuove opportunità». Occhi puntati, anzitutto, sull’elettrico, ritenuta una tecnologia cruciale per il futuro della mobilità, ma con ancora molti fronti aperti, a partire dai costi troppo alti delle auto europee; mentre l’idrogeno verde potrà giocare un ruolo importante nella transizione ecologica dei grandi mezzi e in ambito navale.

«Ricerca e sviluppo sono fondamentali per rendere queste tecnologie più accessibili. Abbiamo bisogno di nuove batterie più efficaci, sostenibili e a un costo almeno competitivo rispetto a quello delle attuali batterie al litio, per le quali knowhow, sviluppo e produzione sono in mano ad aziende e costruttori cinesi» - rileva Mauroit.

Per Klaus Mutschlechner (nella foto),

Presidente di Automotive Excellence Alto Adige, la rete dei più importanti fornitori dell’automotive in Alto Adige con sede al NOI Brunico, proprio nell’elettromobilità l’industria automobilistica altoatesina può dare un contributo importante: «Le nostre aziende sono preparate a questo cambiamento, attualmente un po’ rallentato, ma inarrestabile nel medio e lungo periodo. Grazie alle nostre aziende e alla cultura altoatesina, siamo concreti e veloci nel trovare soluzioni a sfide tecnologiche sempre più complesse. Dobbiamo continuare a fare leva su questo punto di forza anche in futuro e sfruttarlo nei confronti dei clienti».

AES ha infatti lanciato “il generatore / la piattaforma” IN MOTION: «un’iniziativa con cui vogliamo dare un ulteriore contributo a beneficio di tutti gli stakeholder dell’ecosistema, con focus su catena di fornitura, creazione di competenze, misurazione dell’impronta di CO2 dei prodotti, collaborazione tra mondo della ricerca, scuole e innovazione di impresa, creando un ciclo virtuoso di apprendimento continuo e di innovazione».

L’impegno per una mobilità più efficiente, ma anche più sostenibile da un punto di vista ambientale dovrà dunque caratterizzare il futuro del settore: un fronte sul quale il NOI Techpark sta già lavorando da tempo supportando le aziende del comparto automotive con i suoi servizi di trasferimento tecnologico.

«È importante che i prodotti che le aziende producono in termini di componentistica, oltre a essere validi da un punto di vista tecnologico, abbiano una bassa impronta ambientale, a partire dai materiali scelti, passando per le modalità di produzione e infine per il calcolo dell’impatto in fase di utilizzo» - chiarisce Mauroit, ricordando che la sede del NOI di Brunico ospita la cattedra convenzionata in Produzione sostenibile frutto della collaborazione tra le aziende della rete Automotive Excellence e la Libera Università di Bolzano, guidata dal professor Erwin Rauch con il suo team.

«Abbiamo il grande vantaggio di vivere e lavorare in un Paese in cui possiamo contare su una grande quantità di energia idroelettrica, che ci fornisce elettricità verde - aggiunge Mutschlechner -. Questo ci permette di produrre i nostri prodotti, almeno negli stabilimenti locali, con un’impronta di carbonio inferiore a quella di molti altri paesi».

A fare la differenza saranno poi i dati e la capacità di interconnetterli per generare servizi più efficienti, integrati e a minor impatto ambientale. Un obiettivo a cui lavora l’Open Data Hub del NOI, la piattaforma digitale transfrontaliera che aiuta le aziende, le start-up e gli istituti di ricerca a sviluppare soluzioni digitali basate su dati reali.

Ne è un esempio il progetto Mentor, sviluppato a Merano e basato proprio sul nuovo paradigma di Mobility-as-a-Service, ovvero sull’accesso semplificato a molteplici servizi di mobilità a integrazione del trasporto pubblico, con pagamenti facili e veloci. Contesto che ha visto, per la prima volta in Italia, anche la sperimentazione di uno shuttle a guida autonoma aperta al pubblico.

Tra le più recenti applicazioni di Mentor vi è la partecipazione all’iniziativa MaaS4Italy, finanziata dall’Unione Europea con fondi PNRR. L’obiettivo è testare un ecosistema digitale nazionale collegato anche con l’Open Data Hub che possa consentire a migliaia di persone in tutta Italia (Alto Adige compreso) di utilizzare nuove applicazioni a copertura nazionale per la pianificazione degli spostamenti e l’acquisto di titoli di viaggio, integrando anche meccanismi di premialità e incentivazione. Un altro esempio è il progetto BrennerLEC realizzato con l’Autostrada del Brennero.

«Attraverso un modello previsionale delle condizioni meteorologiche, ambientali e di traffico, aiutiamo l’A22 a gestire in modo ottimale i veicoli e a ridurre gli impatti ambientali. Un progetto innovativo specie per un’area sensibile come quella alpina» - spiega Roberto Cavaliere, esperto in materia di soluzioni AI e mobilità del NOI. Integrando i dati in un sistema di gestione del traffico, si possono stimare le concentrazioni di ossido di azoto applicando limiti di velocità dinamici su diversi tratti stradali per ridurre le emissioni.

Un sistema che consente anche di abbattere congestionamento e tempi di percorrenza in caso di traffico intenso. Sinergie, ricerca e sviluppo saranno quindi strategiche per affiancare le aziende altoatesine nella grande sfida della mobilità del futuro.