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Sportler premia chi si muove green: incentivi per i dipendenti ecofriendly

“Oggi, i nostri dipendenti percorrono oltre 190.000 chilometri all’anno a piedi o in bici, contribuendo non solo all’ambiente, ma anche a promuovere uno stile di vita sportivo e sano”



Florian Dusini è CSR Manager di Sportler. In qualità di responsabile dello sviluppo e dell’implementazione della strategia di Corporate Social Responsibility dell’azienda ha l’obiettivo di integrare la responsabilità sociale e ambientale con gli obiettivi economici, promuovendo una strategia aziendale sostenibile.

Le principali responsabilità includono l’orientamento strategico, la redazione dei report di sostenibilità, il bilancio delle emissioni di CO2 e la gestione degli stakeholder.

Florian: iniziamo dalla mobilità sostenibile. In quanto azienda a conduzione familiare di seconda generazione, siamo portati a pensare proprio in termini di generazioni, con particolare attenzione a quelle che verranno. Cerchiamo di agire responsabilmente, trasmettendo questo senso di responsabilità anche ai nostri dipendenti.

Prima ancora di effettuare il nostro primo calcolo delle emissioni di CO2 a livello aziendale, l’azienda ha deciso di incentivare la mobilità sostenibile. Offriamo ai nostri dipendenti un contributo finanziario di 20 centesimi al chilometro per chi si reca al lavoro in bicicletta. In seguito, abbiamo esteso questo incentivo anche a chi si muove a piedi. Oggi, i nostri dipendenti percorrono oltre 190.000 chilometri all’anno a piedi o in bici, contribuendo non solo all’ambiente, ma anche a promuovere uno stile di vita sportivo e sano.

Misurate annualmente le emissioni di CO2? Esatto. Il traffico pendolare dei nostri dipendenti rappresenta solo l’1,9% delle nostre emissioni totali. Per raccogliere dati precisi conduciamo ogni anno un’indagine interna sulla mobilità, da cui derivano risultati interessanti. La grande maggioranza delle nostre emissioni, oltre l’84%, proviene dai beni che acquistiamo. Per questo motivo, la nostra principale attenzione è rivolta alla nostra catena di approvvigionamento.

Mettete in opera misure volte a ridurre le emissioni all’interno della catena di fornitura? Si, i criteri di sostenibilità sono integrati nella nostra strategia di acquisto e valutiamo i nostri fornitori in base ai criteri ESG (Environmental, Social, Governance). Questo significa che consideriamo i loro sforzi relativi all’ambiente, alla responsabilità sociale e alla gestione aziendale nelle nostre decisioni di acquisto. A lungo termine, aumenteremo la quota di brand nel nostro assortimento che perseguono obiettivi climatici. In questo modo, possiamo garantire una riduzione delle emissioni partendo dalla nostra catena di fornitura.

Qual è la strategia di riduzione allineata agli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima? I nostri obiettivi di riduzione sono stati scientificamente esaminati e confermati dalla Science Based Target Initiative. Ci siamo posti un obiettivo ambizioso: contribuire al mantenimento del limite di 1,5 gradi.

Per raggiungerlo, diventa necessario ridurre le nostre emissioni sia direttamente che indirettamente attraverso la nostra catena di fornitura. Ci parli dei prossimi passi (dopo la mobilità sostenibile). Il prossimo passo è incentivare l’uso del trasporto pubblico. Non si tratta solo di ridurre le emissioni di CO2, ma anche di sensibilizzare sui comportamenti sostenibili. Inoltre, abbiamo un’auto elettrica nella nostra flotta aziendale che è a disposizione gratuita dei nostri dipendenti anche al di fuori dell’orario di lavoro.

E relativamente al consumo energetico degli store? Produciamo annualmente 1,5 megawattora di energia elettrica attraverso i nostri impianti fotovoltaici e intendiamo ampliare ulteriormente questa capacità nei prossimi anni per coprire interamente il nostro fabbisogno energetico. Già oggi, il 100% della nostra energia proviene da fonti rinnovabili. Abbiamo inoltre convertito interamente l’illuminazione dei nostri negozi a LED e il 30% delle nostre filiali utilizza pompe di calore per il riscaldamento.

Quali le strategie di riduzione delle emissioni di CO2 a lungo termine? Un altro punto centrale per il futuro è la conversione della nostra fl otta aziendale. Il nostro obiettivo è raggiungere net zero entro il 2045, il che significa che a lungo termine dovremo sostituire tutti i veicoli con motore a combustione con alternative più sostenibili. Al momento non è ancora stato pianificato concretamente, ma è sicuramente un tema che affronteremo nei prossimi anni.

L’IMPEGNO CONCRETO DEL BRAND NELLA SOSTENIBILITÀ

Sportler, leader nel settore dell’abbigliamento e attrezzature sportive ha recentemente presentato il suo primo Report di Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR). Con questo documento, l’azienda non solo conferma il proprio impegno verso la sostenibilità, ma compie un passo decisivo per anticipare le future normative legislative in ambito ambientale e sociale.

Il report fornisce un’analisi approfondita di tutte le attività aziendali, evidenziando quelle che generano sia impatti positivi che negativi. L’analisi si basa su dati concreti, offrendo una valutazione precisa degli sforzi intrapresi dall’azienda per promuovere la sostenibilità.

Uno dei principali successi dello scorso anno da parte dell’azienda è stata l’approvazione dei suoi obiettivi di riduzione delle emissioni da parte della Science Based Targets initiative (SBTi) che è l’ente internazionale di riferimento. Questo traguardo posiziona Sportler tra le prime aziende italiane in ambito retail a venire certificate e ne dimostra l’impegno concreto, allineato agli standard globali di riduzione delle emissioni di CO2.

Jakob Oberrauch, CEO di Sportler ha commentato così: “Siamo consapevoli che il futuro del retail va oltre l’offerta di prodotti di alta qualità. È necessario integrare la sostenibilità nel cuore della nostra strategia aziendale per promuovere l’innovazione e sviluppare un modello di business più resiliente e responsabile. Vogliamo stabilire nuovi standard nel settore e ispirare altri a unirsi a noi in questo percorso importante, influenzando positivamente le nostre comunità e l’ambiente.”

Attività che non rimangono solo belle idee espresse su carta, ma che anzi sono già attivi presso numerosi punti vendita del Gruppo. Diversi store, infatti offrono servizi finalizzati ad ottimizzare ed allungare la vita dei prodotti.

Servizi come la “Circularity Area”, nella quale sono raggruppati servizi circolari come servizi di riparazione per allungare la vita dei prodotti preferiti, servizi di risuolatura per calzature da trekking/avvicinamento, arrampicata e trailrunning (in partnership con Vibram), un vasto assortimento “Second Life” per poter dare una seconda vita ai prodotti di abbigliamento outdoor e montagna che non vengono più usati ed il servizio “Re3” per il ritiro ed il recupero dei capi usati. Anche negli edifici si trovano diverse soluzioni sostenibili, ad esempio sfruttando costruzioni già esistenti invece che iniziare nuovi cantieri e installando dove possibile pannelli fotovoltaici che garantiscano un’autonomia energetica quasi totale.

Soluzioni che segnano l’inizio di un percorso di trasparenza e sviluppo continuo. L’azienda si impegna a monitorare e aggiornare regolarmente i suoi progressi verso gli obiettivi di sostenibilità, coinvolgendo tutti i suoi stakeholder in un percorso condiviso.