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Ritratto di un inventore

Inventori e pionieri: è probabile che fra qualche anno la storia inserirà il nome di Gianfranco Pizzuto fra queste categorie



La storia di Gianfranco Pizzuto, di professionista ma anche di uomo, è caratterizzata da una grande intraprendenza e da uno spiccato spirito imprenditoriale, ma al tempo stesso da una particolare attitudine a guardare oltre il concetto di “business”, cercando di contribuire al progresso sociale e materiale con il proprio know-how e le proprie passioni. Passioni che per Gianfranco Pizzuto si chiamano “auto elettrica” e “mobilità sostenibile”. Per il 58enne imprenditore meranese quella per l’elettrico è stata una vera “folgorazione” (è proprio il caso di dirlo!), che nel 2007 a 46 anni lo ha portato a lasciare l’azienda di cui era socio fondatore (la Fae Group) e a volare negli Stati Uniti per realizzare la Fisker Karma, una supercar elettrica ed ecologica, poi di nuovo in Italia a produrre una Fiat 500 in versione elettrica e a brevettare nel 2018 un nuovo tipo di batteria, che garantisce migliori prestazioni grazie a una maggiore densità energetica. “Era il 2013 – racconta – e in California circolavano diversi modelli di 500 elettrica. Un’auto che in Italia non esisteva: la Fca/Fiat, infatti, ne aveva prodotto un certo quantitativo per rispettare le leggi federali californiane, che impongono all’industria automobilistica il rispetto di determinate proporzioni tra veicoli elettrici e a benzina/diesel. La batteria di questa 500 elettrica era fatta dalla Samsung: esaminandola bene, mi sono accorto che c’erano dei grandi margini di miglioramento in termini di prestazioni e ho cominciato a lavorarci su”. Si tratta di una batteria densa più del doppio rispetto a quella originaria, e dotata di celle ad altissimo rendimento, racchiusa da una speciale resina gommosa addizionata di grafene che la protegge da traumi meccanici e termici. Una batteria che è in grado di generare un’energia pari a 56 kWh, rispetto agli iniziali 24 kWh, consentendo al veicolo di passare da un’autonomia di 168 km a oltre 400 km. Un prototipo mai installato prima su una utilitaria, con un tempo di ricarica che non supera i 20 minuti (su un ciclo di ricarica dal 10% al 80%).

Oggi Gianfranco Pizzuto, che ha da poco depositato il brevetto della sua rivoluzionaria batteria, gira per il mondo in qualità di EV Brand Ambassador del marchio Jaguar Land Rover Italia, continuando nel contempo a diffondere una cultura della mobilità elettrica e della produzione di energia da fonti rinnovabili. Perché, come dice lui stesso, “al progresso tecnologico deve accompagnarsi un cambio di mentalità”.

Il mondo della mobilità elettrica e sostenibile lo ha portato a conoscere e lavorare a fianco di grandi nomi: come Henrik Fisker, il famoso designer e costruttore di auto, che Pizzuto ha incontrato per caso e che lo ha coinvolto nel suo progetto di creare un’auto elettrica di lusso. “Ne sono rimasto rapito, al punto da farmi liquidare la mia quota nell’azienda di cui ero socio e partire per la California in questa avventura”. Un’avventura che ha come risultato 2.600 supercar elettriche immesse sul mercato internazionale, attraverso una rete di cui fa parte anche Fisker Italia, fondata da Pizzuto per il commercio in area europea. In California Pizzuto conosce anche Joe Biden, già vicepresidente degli Stati Uniti, e Arnold Schwarzenegger, all’epoca governatore della California, mentre fondamentale è la collaborazione con Alberto II di Monaco, quando Pizzuto stava lavorando per creare un polo di vendita di Fisker nel sud Europa. Ma un’amicizia e una sintonia speciali sono quelle che lo legano a Sean Hepburn Ferrer, figlio della diva del cinema Audrey, che ha contribuito alle spese di ricerca, sviluppo e produzione della batteria prototipo.

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