Europa

Recovery, la sfida del «green» impegnerà il 37% delle risorse

La politica di coesione oggi e domani (con il contributo dell’Unione Europea)



BRUXELLES. Con le risorse europee del Recovery fund in arrivo, la sfida ambientale si fa sempre più urgente anche per le Regioni italiane.

Le priorità di scelta dei territori sul «green» negli ultimi anni sono state diverse, ma sono molti i progetti sparsi in tutta in Italia che hanno già preso il via nel periodo di programmazione del bilancio Ue 2014-2020 grazie ai 20 miliardi di euro messi a disposizione dell'Italia dai fondi di coesione Ue per la dimensione ambientale. A partire dal parco solare di Ottana, in Sardegna, che in 7 anni ha ricevuto 2,8 miliardi di risorse Ue.

L'obiettivo è di promuovere la diffusione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili abbattendo i costi di produzione e sperimentando un modello innovativo che nel futuro potrà essere esportato. L'impianto per la produzione di energia solare sperimentale nel comune in provincia di Nuoro è il primo su scala industriale che integra le tecnologie solari esistenti e due tecnologie innovative di accumulo termico ed elettrochimico.

L’Italia si è impegnata a impiegare il 37% delle risorse del Recovery proprio nella transizione verso un’economia verde.

Anche gli strumenti designati dalla Commissione Ue per la ripresa e la resilienza degli Stati membri si concentreranno sulla sfida dello sviluppo sostenibile.

La provincia di Bolzano è l’ente che più ha investito sul tema della crescita sostenibile: circa 317,1 milioni su 634,9 totali. Seguono Sicilia, Campania e Calabria, con il 47, 45 e 38% dei fondi della programmazione. La Liguria è la regione che ha investito di meno con solo 197,4 milioni.









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