>ANSA-FOCUS/Medicina estetica contro stress da pandemia,+25%



(di Livia Parisi) (ANSA) - ROMA, 16 LUG - Una via di fuga, una valvola di sfogo oppure la necessità di prendersi cura di sé: la pandemia è andata di pari passo con una crescita esponenziale della medicina estetica, dai peeling ai filler. E d'altronde a spingere è stato anche l'effetto Zoom, ovvero il vederci ripresi da videocamere che spesso accentuano i difetti. Mentre tra le adolescenti impazzano labbra gonfie e zigomi evidenti, tipici di una 'girl rich face', con ritocchi sempre più ostentati e meno nascosti. A mettere in luce il legame tra pandemia e l'esigenza di migliorare la nostra immagine, è il 42/mo Congresso nazionale della Società Italiana di Medicina Estetica (Sime).
    La pandemia ha influenzato la cosmesi "con la ricerca di principi attivi che possono aiutare l'equilibrio della cute alterato dall'uso quotidiano delle mascherine". Ma soprattutto ha spinto più italiani negli studi di medicina estetica.
    Seguendo il trend registrato negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, nel 2020 l'talia ha registrato un'impennata del 25% rispetto al 2019 degli interventi di medicina e chirurgia estetica. Tra i trattamenti più richiesti i filler nella area labiale (+42%), sugli zigomi (+29%) e il riempimento delle rughe tra naso e bocca (+28%). Ma molta attenzione è stata data anche agli occhi unico punto in evidenza che sbuca dalla mascherina.
    "La crescita sottolinea come la medicina estetica abbia rappresentato una valvola di sfogo per tanti italiani che sono stati chiusi in casa per mesi - spiega Emanuele Bartoletti, presidente Sime -. I trattamenti sono stati visti come una possibilità di ricominciare a prendersi cura di sé, dopo l'abbrutimento da smart-working e del lavorare in tuta o in pigiama". D'altronde, la videocamera a cui si è stati costretti attraverso video call e webinar non aiuta. "Tablet e pc inquadrano in genere dal basso verso l'alto sottolineando gli inestetismi di volto e collo. Spesso, quindi la nostra immagine in video non ci piace - spiega Bartoletti- Bisogna però stare attenti al 'zoom boom', ovvero alla sbagliata tendenza di valutarsi, non per come si è nella vita vera, ma per come si appare tramite uno schermo. Molti problemi si risolvono sollevando il piano di appoggio del dispositivo, così da permettere un'inquadratura dall'alto verso il basso".
    Restando in tema di eccessi, sono le adolescenti a preoccupare gli esperti. Spopola infatti tra le under 30 il fenomeno chiamato 'Rich girl face', ovvero la richiesta di accentuare caratteristiche fisiche simili a quelle delle 'ragazze ricche e famose' che si vedono sui social network.
    "Mentre fino a pochi anni fa si tendeva a nascondere i trattamenti di medicina estetica - spiega Nadia Fraone, vice direttore della Scuola di Medicina Estetica Fondazione Fatebenefratelli di Roma - adesso si pensa a questa come 'medicina del benessere' intesa come una sorta di 'status', ostentato anche con hashtag sui social. E' un fenomeno sociologico che rivela la fragilità dei giovani".
    "Non si può e non si deve andare dal medico estetico con la lista della spesa - ammonisce Emanuele Bartoletti, presidente Sime - ogni medico deve erogare terapie ai pazienti solo se ne hanno bisogno. Chi li accontenta in maniera acritica non è un medico estetico, è un venditore di prestazioni". Quindi sì a labbra carnose ma dall'effetto naturale, a volti che abbiamo anche le giuste ombre e senza l'effetto 'luna piena'. E, ancora a braccia toniche senza le 'ali da pipistrello', grazie massaggi connettivali e bio-stimulazione con e senza aghi e i fili biostimolanti. E soprattutto, contro il collo da webinar sì una maggiore attenzione a questa parte del corpo che invecchia prima del volto, da curare con prodotti specifici, massaggi, maschere peeling e se serve anche trattamenti più mirati. (ANSA).
   









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