>ANSA-FOCUS/ Ticket: 50 euro a testa nel 2018 ma giungla Regioni



(di Livia Parisi) (ANSA) - ROMA, 24 LUG - Ogni cittadino italiano ha pagato quasi 50 euro di ticket nel 2018 per un totale di circa 3 miliardi di euro, e un aumento di quasi il 3% annuo, ma con grandi differenze regionali. A fare il punto sulla 'giungla dei ticket' è un report dell'Osservatorio Gimbe in cui si sottolinea anche come il ridotto uso di farmaci equivalenti pesi per oltre 1,1 miliardi l'anno sulle tasche dei cittadini, che lo sborsano per pagare la differenza di prezzo tra il prodotto di marca e quello 'no brand'. "Introdotta per moderare i consumi, la compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria - ricorda il presidente Gimbe Nino Cartabellotta - si è progressivamente trasformata, in un periodo caratterizzato dal definanziamento della sanità pubblica, in un consistente capitolo di entrata per le Regioni".    E ognuna lo amministra con un livello di autonomia che genera grandi differenze, sia riguardo le prestazioni su cui vengono applicati, sia sugli importi da corrispondere, sia sulle regole per le esenzioni. In particolare, la quota pro capite totale per i ticket oscilla dagli 88 euro in Valle d'Aosta a 34 in Sardegna; per i soli farmaci l'importo varia da 36 euro in Campania ai 16 in Piemonte, mentre per le prestazioni specialistiche si passa da 64 euro della Valle d'Aosta a 8,5 della Sicilia. Uno dei punti su cui si sofferma il report Gimbe è la differenza tra la quota fissa per ricetta e la differenza, rispetto al prezzo dell'equivalente, pagata dai cittadini che scelgono di acquistare il farmaco di marca. Nel 2018 degli 1,608 miliardi sborsati per il ticket sui farmaci, solo il 30% è relativo alla quota fissa per ricetta (8 euro pro capite), mentre il rimanente 70%, ovvero 1,126 milioni (18,6 euro pro capite) è imputabile alla scarsa diffusione dei no brand.    "Spicca - sottolinea Cartabellotta - l'ostinata e ingiustificata resistenza ai farmaci equivalenti nelle Regioni del Centro-Sud".    Una revisione dei criteri di compartecipazione è tra gli obiettivi fissati dalla Legge di Bilancio 2019 per la stesura del nuovo Patto per la Salute. In quest'ottica, conclude Cartabellotta, "è indispensabile uniformare a livello nazionale i criteri per la compartecipazione e le regole per le esenzioni.    E, inoltre, al fine di arginare 'fughe' verso il privato, occorre pervenire ad un definitivo superamento del superticket per il quale sono già stati ripartiti 60 milioni". (ANSA).   









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